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Dagoreport da "The Independent" e "The Guardian"
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Mentre nel campo gli ultimi due nomadi continuano a resistere, incatenati, sui giornali e nella società inglesi è già il tempo delle polemiche. La polizia britannica ieri ha sgomberato con la forza Dale Farm, l'accampamento di "travellers" più grande d'Inghilterra. Gran dispiegamento di forze, agenti in assetto antisommossa, ore e ore di scontri, 34 arresti e feriti.
Pugno duro, insomma. "Dale Farm brucia. Ma la polizia risponde al fuoco col fuoco", titola oggi in prima pagina il quotidiano "The Independent" che accompagna il racconto della difficile giornata di ieri, con le foto di roulotte incendiate dai loro stessi proprietari, sassaiole e lanci di sacchetti pieni di urina.
Gli agenti hanno fatto incursione nel campo sfondando un tratto di recinzione sul lato autorizzato dell'insediamento. All'interno, però, hanno trovato decine e decine di persone determinate a resistere e col volto coperto. Scene di guerriglia e disperazione. Contro due abitanti gli agenti hanno utilizzato anche le pistole elettriche Taser.
L'insediamento si trova in Essex, a pochi chilometri da Londra. Nato negli anni 70 con una quarantina di famiglie rom, si è andato via via ingrandendo illegalmente con l'arrivo dei nomadi irlandesi "pavee". Prima di ieri era abitato da un centinaio di famiglie, con moltissimi bambini. Lo sgombero arriva dopo 10 anni di battaglie legali, durante i quali si è occupata del caso anche Amnesty International. Lunedì scorso la Corte d'Appello ha stabilito lo sfratto dei nomadi dall'area abusiva di Dale Farm.
L'associazione Dale Farm Solidarity Campaign, che difende il diritto dei nomadi a rimanere nel campo, ha definito lo sgombero «brutale, pericoloso e illecito». Fa discutere l'uso delle armi elettriche, così come la decisione della polizia di interrompere la corrente elettrica all'insediamento fin dalla mattina presto. Una misura drastica che, accusano gli ex abitanti, ha lasciato anziani malati senza cure mediche.
Il capo del consiglio di Basildon, il distretto dove si trova Dale Farm, ha condannato le scene di "violenza premeditata e organizzata", ribadendo l'intenzione di proseguire con lo sgombero in modo "sicuro, dignitoso e umano, e di rispettare la legge". Già da ieri pomeriggio la situazione è andata migliorando, ma non è detto non ci siano nuove rivolte. Intanto gli ultimi due nomadi, un uomo e una donna, resistono, legati a un blocco di cemento.
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