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“NON C’E’ SOLO SILVIA SALIS…” – LA MOSSA DI GAETANO MANFREDI CHE CRITICA SCHLEIN E FA CAPIRE CHE, FORTE DEL SUO RAPPORTO CON IL M5S, NON DISDEGNEREBBE ESSERE LUI IL CANDIDATO PREMIER DEL CENTROSINISTRA ANCHE SE NON LO DICE – PARE CHE IL SINDACO DI NAPOLI, CHE SOFFRE IL MOVIMENTISMO DELLA SALIS, SIA STATO SPINTO DA PIÙ PARTI A FAR SENTIRE LA PROPRIA VOCE (TRA I SUOI AMICI C’E’ ANCHE ROMANO PRODI CHE NON HA LESINATO BORDATE A ELLY) – PLAUDE ALLA SORTITA DI MANFREDI, LA RIFORMISTA DEM PINA PICIERNO, DA TEMPO CRITICA CON LA SEGRETARIA E IL SUO ENTOURAGE: “PARTIAMO DAI TEMI NON DALLE FORMULE POLITICISTE” – L’INTERVISTA AL "FOGLIO" DI MANFREDI

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“SCHLEIN CANDIDATA PREMIER? PARLARE ADESSO DI RUOLI, SENZA ANCORA UN PROGRAMMA, A COSA SERVE?” – LA MOSSA DEL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, CHE RILASCIA UNA INTERVISTA AL “FOGLIO” IN CUI PARLA BENE DI TUTTI E FA ANCHE QUALCHE CAREZZA AL DUPLEX MELONI-CROSETTO – L’ECUMENICO MANFREDI NEL MERITO DICE ANCHE COSE GIUSTE ("IL PD NON E' ANCORA PRONTO") E FA CAPIRE CHE NON DISDEGNEREBBE ESSERE LUI IL CANDIDATO PREMIER ANCHE SE NON LO DICE – QUANDO GLI VIENE CHIESTO SE SIA VERO CHE PRODI, GENTILONI E DARIO FRANCESCHINI STANNO LAVORANDO SULLA SUA CANDIDATURA A PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, LUI RISPONDE: “SONO LE VOCI DI ROMA”

https://www.dagospia.com/politica/l-ecumenico-manfredi-foglio-fa-capire-non-disdegnerebbe-essere-candidato-458737

 

MANFREDI, MOSSA PER LA LEADERSHIP E IL PD «FRENA

Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

«Non c’è solo Silvia Salis»: Gaetano Manfredi soffre particolarmente il movimentismo della collega sindaca di Genova. Così, con un’intervista al Foglio , ricorda che per il ruolo di leader della coalizione di centrosinistra c’è anche lui. Il sindaco di Napoli e presidente dell’Anci, forte del suo rapporto con i 5 Stelle e della costante sollecitazione di diversi mondi che, come per riflesso, vedono nel «professore» la miglior soluzione possibile al rebus di chi possa sfidare Giorgia Meloni alle prossime elezioni. 

MANFREDI SCHLEIN SALIS

 

«Credo che per battere Meloni serva una proposta credibile che rappresenti un reale cambiamento, una visione. Il Pd non è ancora pronto, fa fatica», alcune delle parole che Manfredi consegna al Foglio . 

E poi, a proposito di politica estera: «Un leader deve saper fare sintesi e tenere la barra dritta». E ancora: «A sinistra sento parlare troppo poco di economia». Tutti addebiti diretti alla gestione Schlein. Ma anche rivendicazioni rispetto all’altro astro nascente, Salis appunto. «A differenza della sindaca di Genova — nota chi, dentro il partito, solletica e coltiva le ambizioni dell’ex rettore — il primo cittadino di Napoli può vantare non solo un buon exploit ma anche un’esperienza di governo compiuta, proprio col M5S». 

 

Tra coloro i quali hanno consuetudine con la segretaria del Pd Elly Schlein, l’atmosfera è mesta, dopo l’ulteriore messa in discussione della sua leadership. Non che fosse inattesa: «Non siamo sorpresi, è finita l’era di De Luca inizia quella di Manfredi», dice uno schleiniano di ferro. A destare meraviglia, piuttosto sarebbe la scelta dei tempi. 

gaeteano manfredi in versione cardinale

«Manfredi è persona accorta. 

 

Se decide di parlare ora, sente che è il momento di dire “ci sono anch’io”, per non perdere il treno». Il timing comunque non gli è costato una ritorsione: Manfredi giusto ieri ha incassato l’elezione del fratello Massimiliano a presidente del Consiglio regionale campano grazie al via libera determinante, riferiscono, di Schlein.

 

Sebbene l’alternativa fosse un deluchiano («e agli uomini del presidente uscente abbiamo già concesso abbastanza», la tesi degli schleiniani a sostegno di Manfredi jr) la mossa è parsa una mano tesa: del resto la guardinga segretaria i possibili rivali tenta di tenerseli in qualche modo vicini. 

 

gaetano manfredi – assemblea annuale anci

Ma perché allora Manfredi che solo un mese fa definiva Schlein «la soluzione naturale» — naturale non significa migliore ma era pur sempre un’investitura — al rebus leadership del campo largo, ha fatto un’inversione a U? Perché ieri ha pronunciato critiche che risuonano come quelle di Romano Prodi (che definisce «buon amico») sull’«amalgama che non si compie» e l’alternativa a Meloni «che manca»? Cosa è cambiato? Pare che Manfredi, che coltiva sinceramente l’ambizione di essere tra i papabili leader e teme Salis gli sfili la chance, sia stato spinto da più parti a far sentire la propria voce. Che chi lo sollecita sia sincero o segua una propria alternativa strategia, si vedrà. 

MYRTA MERLINO - SILVIA SALIS - GAETANO MANFREDI - ANCI

 

A taccuino chiuso, qualcuno lo confida: «Gaetano apre una breccia. Poi non è detto che a entrare sarà lui». 

 

Plaude, apertis verbis , invece, alla sortita di Manfredi, Pina Picierno, da tempo critica con la segretaria e il suo entourage. «Finalmente altri si accorgono che l’unità non si ottiene con le sole buone intenzioni — dice l’europarlamentare —. Partiamo dai temi non dalle formule politiciste». 

 

gaetano manfredi – assemblea annuale ancipiero de luca elly schlein roberto fico gaetano manfredi gaetano manfredi alessandro onorato progetto civico italia PINA PICIERNOgaetano manfredi all assemblea annuale dell anci foto lapresse

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