IL CAPO DEI LIGRESTOS RINVIA L’INTERROGATORIO. E GLI INQUIRENTI SI FANNO UNA TISANA DI ERBETTA (EMANUELE)

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Marco Ferrando per "Il Sole 24 Ore"

Non sarà sentito oggi, e forse neanche nei prossimi giorni. Salvatore Ligresti, il "capofamiglia", uno dei principali protagonisti dell'inchiesta FonSai, potrebbe non finire mai davanti ai Pm torinesi che lo hanno indagato per falso in bilancio e manipolazione del mercato. Il suo interrogatorio era previsto per oggi, ma ieri uno dei legali dell'ingegnere, Gianluigi Tizzoni, ha inviato in Procura una richiesta di rinvio per motivi di salute.

Questione di tempo, quindi? Forse, ma non è detto. A quanto si apprende in ambienti giudiziari, nell'istanza recapitata ieri si parla non solo di rinvio ma anche di annullamento, tenuto conto che i problemi cardiaci sono cronici. Segno che le condizioni dell'ingegnere, classe 1932 e ai domiciliari da due settimane nel suo appartamento milanese di zona San Siro, sono realmente incompatibili con un lungo colloquio con i Pm, ma anche - è possibile - che sia cambiata la strategia adottata dai suoi difensori.

Lunedì scorso Ligresti era già stato sentito dai pm milanesi, ma allora si era trattato di un interrogatorio di garanzia e l'ingegnere si era avvalso della facoltà di non rispondere, facendo intendere che eventuali riscontri sarebbero stati dati solo ai pm torinesi; ora la nuova posizione, che sembra comunque non aver particolarmente spiazzato il procuratore aggiunto Vittorio Nessi e il sostituto Marco Gianoglio, responsabili dell'inchiesta: dopo aver vagliato anche l'ipotesi di un interrogatorio in trasferta, a Milano a casa Ligresti, ieri sera avrebbero registrato senza traumi la scelta di tacere dell'ingegnere.

Anche perché, sembrerebbe, l'impianto accusatorio per ora ha superato i primi interrogatori. Ieri è stata di nuovo la volta dell'ex ad di Fonsai Emanuele Erbetta: già ascoltato per sei ore lunedì scorso, è stato davanti ai pm per quattro ore; il manager continua a dirsi irresponsabile, o comunque non in grado di intervenire sul bilancio 2010, approvato a soli due mesi dalla sua entrata in carica da ad, ma a giudicare dalla durata dei due interrogatori la sua figura sembra essere stata centrale nella gestione della compagnia durante la stagione dei Ligresti.

Anche l'interrogatorio di ieri è stato secretato, ma a quanto pare per tutto il pomeriggio gli inquirenti hanno chiesto conto all'ex dirigente delle pratiche in uso tra FonSai e Milano in materia di riserve sinistri, oltre alle numerose operazioni immobiliari che hanno visto le due compagnie protagoniste insieme alle altre società dei Ligresti: «La sua posizione è stata chiarita, poi sono da vedere i dati di fatto», ha detto in serata il suo legale, Cesare Zaccone, che oggi dovrebbe depositare la richiesta per i domiciliari per il suo cliente, attualmente nel carcere di Novara.

La figura di Erbetta è chiave perché di collegamento "operativo" tra FonSai e Milano assicurazioni, ultimamente sempre più al centro dell'attenzione della procura torinese, interessata a mettere a fuoco quanto il "modello FonSai" venisse regolarmente applicato anche nella Milano, peraltro consolidata nel bilancio Fondiaria.

Altri dettagli al riguardo potrebbero arrivare nei prossimi giorni, quando ripartiranno gli interrogatori: domani mattina sarà di nuovo la volta di Giulia Ligresti, ex presidente di Premafin, giovedì è in programma quello dell'ex presidente FonSai Jonella Ligresti, che si trova nel carcere torinese delle Vallette; venerdì, infine, è previsto il secondo interrogatorio dell'ex ad Fausto Marchionni, agli arresti domiciliari nel Cuneese.

 

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