silvia romano ali dehere al shabaab

NON CI SI PUÒ FIDARE MANCO DEI JIHADISTI? ''L'INTERVISTA A 'REPUBBLICA' DEL PORTAVOCE DI AL SHABAAB È FALSA''. LO DICE UN ALTRO ESPONENTE DEL GRUPPO CHE HA RAPITO SILVIA ROMANO. ANCHE PERCHÉ ALI DEHERE RISULTA MORTO DA 6 ANNI! - IL PIANO DEI TERRORISTI HA FUNZIONATO: SUI SITI SOMALI, ''GLI ATTACCHI VERBALI E LE MINACCE AD AISHA ROMANO'' (LA CHIAMANO DIRETTAMENTE COSÌ) ''SONO PARTE DELLA CAMPAGNA RAZZISTA DEGLI ITALIANI CONTRO L'ISLAM''. QUINDI PRIMA LA CONVERSIONE E POI LA TRASFORMAZIONE IN MARTIRE DELL'OCCIDENTE INFEDELE. UN OTTIMO LAVORO DEL NOSTRO GOVERNO CHE L'HA ESPOSTA COSÌ

DAGONEWS

 

Non ci si può fidare neanche dei jihadisti? Sentite cosa scrive Askanews a proposito dell'intervista-colpaccio che aveva pubblicato Repubblica:

 

ali dehere

I jihadisti somali Shebab hanno smentito oggi che il proprio portavoce, Ali Dhere, abbia rilasciato un'intervista a La Repubblica sul sequestro di Silvia Romano, bollata come "fake news".

 

"Non c'è stata nessuna intervista del portavoce con nessun media sul caso Romano", ha detto l'organizzazione al sito SomaliMemo, uno dei canali di comunicazione usati dagli Shebab.  Nell'intervista pubblicata due giorni fa da Repubblica, Dhere ha confermato il pagamento del riscatto per la liberazione della cooperante italiana, affermando che i soldi verranno spesi per finanziare la jihad.

 

ali dehere

Beh, siamo andati su questo SomaliMeMo e abbiamo trovato la notizia in apertura. Un bel risciacquo attraverso Google translate – che converte il somalo in inglese meglio di quanto faccia con l'italiano – e abbiamo scoperto altri dettagli.

 

Innanzitutto, che il sito chiama la nostra Silvia Romano direttamente ''Caa'isha Romano'', il nome che ha adottato dopo la sua conversione all'Islam. E vabbè, ci può stare. L'altra cosa che abbiamo capito è che il membro di Al Shabaab che ha parlato con SomaliMeMo considera la ''falsa intervista'' di Repubblica come ''parte della campagna razzista in corso in Italia contro Aisha Romano, sottoposta a numerosi attacchi e minacce per il fatto di essersi convertita''.

SILVIA ROMANO

 

Insomma, quello che scriveva oggi sul Giornale Gian Micalessin: «La conversione e la tunica verde sono tutti messaggi interpretati come una vittoria dal mondo jihadista in rete. E serve anche ad attirare proseliti da una parte e scatenare gli anti islamici contro Silvia facendola apparire come una vittima». Il piano dei terroristi somali  sta funzionando…

 

Ps: il giornalista Fulvio Beltrami sono giorni (da quando è uscita l'intervista) che sottolinea la stranezza dell'intervista. Perché Ali Dhere sarebbe stato ucciso nel 2014. Quindi le cose sono due: o è stata concessa con una seduta spiritica oppure il cronista di Repubblica deve avvertire l'esercito americano, che aveva confermato la morte di Dhere.