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1. VIDEO - ANDREOTTI CHE DICE: "AMBROSOLI SE L'ANDAVA CERCANDO"
2. IN REGIONE IL RICORDO DI ANDREOTTI
AMBROSOLI RESTA FUORI DALL'AULA - «QUELLA FRASE RACCHIUDE UN'IDEA DI RESPONSABILITà ISTITUZIONALE CHE NON CONDIVIDO»
Da www.corriere.it
Il Consiglio Regionale ha ricordato martedì mattina Giulio Andreotti, scomparso ieri a 94 anni, con un minuto di silenzio. Ad inizio seduta il presidente dell'Aula Raffaele Cattaneo (Pdl) ha letto un lungo ricordo dell'attività politica di Andreotti. «Con la sua scomparsa - ha detto in un passaggio - se ne va un pezzo di storia italiana che appartiene a tutti, amici e avversari politici».
AMBROSOLI - Tutti in piedi i consiglieri presenti che hanno poi osservato un minuto il silenzio. Non si è presentato volutamente in Aula Umberto Ambrosoli, coordinatore dell'opposizione in Consiglio Regionale, figlio dell'«eroe borghese Giorgio», ucciso nel 1979. Dal suo staff hanno fatto sapere che, pur non volendo sollevare polemiche o rilasciare dichiarazioni, e nel rispetto dovuto a una persona che scompare, il coordinatore del centrosinistra in Consiglio Regionale ha preferito non unirsi al minuto di silenzio.
LA FRASE - Nel 2010 il senatore a vita, intervistato da «La storia siamo noi», aveva espresso una valutazione sull'omicidio di Giorgio Ambrosoli, il liquidatore della banca Privata Italiana di Michele Sindona assassinato nel 1979: «Certo era una persona che in termini romaneschi direi se l'andava cercando». Andreotti poi si scusò per quella frase, che scatenò parecchie polemiche.
LA SPIEGAZIONE - «Quella frase - ha spiegato poi Umberto Ambrosoli ai giornalisti - racchiude un'idea di responsabilità istituzionale che non condivido». «Non è il caso di fare polemica, è comprensibile che in occasione della morte di una persona che ha ricoperto ruoli di primo piano le istituzioni lo commemorino, ma le istituzioni sono fatte di persone ed è legittimo che ognuno faccia i conti con il significato delle storie personali», ha detto Ambrosoli a margine dei lavori d'aula, a proposito del significato del suo gesto.
Di Andreotti ha detto: «ci sono lati oscuri della sua vita, verso i quali ciascuno ha sensibilità diverse, questi elementi contano anche nel momento del ricordo che deve essere senza polemiche, né contrasti».
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