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NON DITE A IGNAZIO MARINO CHE IL CAMERIERE CHE LO FECE DIMETTERE NEL CELEBRE CASO DEGLI SCONTRINI E’ CANDIDATO CON LA RAGGI – ALTRO CHE INTESA TRA IL "MARZIANO" E LA SINDACA. IL 27 LUGLIO 2013 CARMELO CIRAULO SERVÌ ALL'ALLORA PRIMO CITTADINO E ALLA MOGLIE UNA BOTTIGLIA DI VINO DA 55 EURO - “LA SENTENZA D'ASSOLUZIONE? CI RIMASI MALISSIMO. ALLA FINE DICEVA CHE ERA SOLO STATO INCAPACE A USARE UNA CARTA DI CREDITO".
Lorenzo D'Albergo per repubblica.it
Testimoniò contro Ignazio Marino nell'ormai celebre caso degli scontrini. Ora è uno dei volti della lista civica per Virginia Raggi, la sindaca che negli ultimi giorni ha provato in ogni modo a intestarsi l'eredità politica del predecessore. Un'operazione sempre più difficile, vuoi per la precisazione dello stesso Marino sul post che ha mandato in visibilio il Campidoglio pentastellato ("ho accettato le scuse di Raggi, ma il mio non era un endorsement elettorale") che per quest'ultima candidatura.
Già, perché con la prima cittadina grillina corre Carmelo Ciraulo, il cameriere della Taverna degli Amici che il 27 luglio 2013 servì all'allora primo cittadino e alla moglie un Jermann Vintage Tunina. Una bottiglia da 55 euro che entrò nella storia politica della Capitale e soffiò sulla bufera degli scontrini, lanciando la polemica che portò alla travagliatissima fine della consiliatura del chirurgo dem.
Oggi Ciraulo lavora nello stesso ristorante in piazza Margana (che nel frattempo ha cambiato il suo nome in Angelino) e il suo cuore batte per Raggi. "È venuta spesso da noi a pranzo. Come tanti sindaci, perché siamo a due passi dal Campidoglio. A un certo punto mi ero anche messo in testa di aiutarla con una lista in suo favore. Ha lavorato tantissimo in questi anni, con la stampa sempre contro. Mai un trafiletto a favore, nessuno gli riconosce mai nulla. Per me invece è stata bravissima", dice il cameriere.
A 54 anni ha deciso di buttarsi in politica e farsi avanti tanto per un posto da consigliere in Comune che al XIV Municipio: "Mi hanno chiesto una mano per riempire anche la lista in Circoscrizione. Se Virginia sa che ero il cameriere di Marino? No, non credo", ci pensa un po' su Ciraulo. Che, però, ricorda bene la convocazione della Guardia di Finanza e l'ora passata in caserma per la cena dell'ex sindaco: "Sono convinto che lo abbiano fatto fuori per altri motivi. Se ci ripenso ora, mi rammarico. Ma ho fatto il buon cittadino. Era il 18 dicembre 2015. Ho tirato fuori la verità davanti alla polizia tributaria e confermato tutto. Mi chiesero l'orario della cena e di riconoscere la commensale di Marino. La sentenza d'assoluzione? Ci rimasi malissimo. Alla fine diceva che era solo stato incapace a usare una carta di credito".
Fine dei ricordi. Ora ci sono le Comunali e un'ultima settimana di passione. Bisogna muoversi, Ciraulo lo sa: "Voglio organizzare un evento elettorale, spero che venga anche Virginia. Sapete... qualche focaccia, un brindisi. Come finirà? Non lo so. Un tempo seguivo di più, ero più movimentista. Ero contro il Pd e Renzi. Ora, però, penso al Comune". Santini e volantini sono stati già stampati. Ora manca solo il programma: "Non sono mai stato tanto ferrato. Non mi metto a trattare di temi complessi come i trasporti e la gestione dei rifiuti, Atac e Ama. Io voglio semplicemente una città più verde e più smart. E ovviamente voglio che i politici stiano più vicino ai commercianti". Di sicuro, dalle parti di piazza Margana, sono di casa.
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