DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
Amedeo La Mattina Ilario Lombardo per “la Stampa”
Non è per nulla detto che all' Italia toccherà il commissario alla Concorrenza. Una casella di pregio nel board dell' esecutivo europeo che difficilmente può finire nelle mani di chi, come la Lega, ha sempre votato contro le decisioni di Bruxelles in materia. Eppure Giuseppe Conte si è sbilanciato subito, già durante la conferenza stampa di due giorni fa, poco dopo l' annuncio dell' accordo sul pacchetto di nomine ai vertici europei. Il premier ha chiaramente detto che nelle pieghe dell' intesa, a Roma sarebbe toccato il portafoglio economico più ambito e che l' indicazione del nome sarebbe spettata alla Lega.
Un risultato avvalorato anche dalle parole del vicepremier del M5S Luigi Di Maio: «Siamo riusciti a portare a casa una casella importantissima dalla quale passeranno tutti i dossier europei su cui l' Italia potrà quindi orientare le scelte della Commissione». Tutto questo entusiasmo però, curiosamente, non si riscontra a casa dei diretti interessati. I leghisti, infatti, appaiono molto più scettici, consapevoli che la partita è appena cominciata e le insidie restano molte.
L' asse popolare-socialista e franco-tedesco è sopravvissuto alle elezioni del 26 maggio. La Lega si sente assediata. La mancata elezione alla vice presidenza di Mara Bizzotto ha fatto andare su tutte le furie il leader e la stessa candidata, che parla di «cordone sanitario messo in piedi contro Salvini». E ne attribuisce la regia allo stesso Sassoli. A spuntarla invece per il posto di vice è il grillino Fabio Massimo Castaldo, che viene riconfermato nonostante il M5S non abbia un eurogruppo.
matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 1
Di Maio che pure commenta negativamente le nomine alla Commissione e alla Bce («Se qualcuno pensa di farci chinare la testa nominando Lagarde prende un abbaglio»), non si scaglia contro l' elezione di David Sassoli alla presidenza dell' Europarlamento come invece fa Salvini: «Così saranno sempre più aperti alle Ong, siamo su Scherzi a parte...». il commento al vetriolo del vicepremier.
I suoi uomini sono i primi a sapere quanto sia improbabile che i nuovi governatori dell' Europa accettino uno di loro alla Concorrenza.
gianmarco centinaio matteo salvini
Attorno al puzzle europeo si sta già scatenando la solita guerra di sospetti. Salvini è irritato per essere stato avvertito da Conte solo a cose fatte. A parte le scelte di von der Leyen e Lagarde, che non lo fanno impazzire, il ministro dell' Interno non era stato avvisato nemmeno della proposta avanzata dal premier sulla Concorrenza. Nel bilaterale con la nuova presidente della Commissione, Conte ha fatto il nome di Giancarlo Giorgetti.
Un tentativo per bruciarlo e piazzare un profilo più gradito a Bruxelles? Sono sospetti che agitano il Carroccio. Dopotutto, anche a Palazzo Chigi si conferma che a livello di Ue ci sarebbe grande cautela sull' ipotesi Lega. L' unico nome che torna in ballo come spendibile, a questo punto, è quello del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, grande conoscitore dei meccanismi europei.
matteo salvini lorenzo fontana (2)
Anche Salvini, parlando con i cronisti alla Camera, non sembra così certo dell' esito delle trattative. Ed è molto più sfumato: «Che sia un commissario economico, alla Concorrenza, all' Industria o all' Agricoltura è un fatto: noi le idee su incarico e nome ce le abbiamo chiare». In pole position rimane Giorgetti, che però non sembra così intenzionato a abbandonare Roma e la politica italiana. Ma soprattutto: non vuole lasciare, lui garante del Nord, la Lega nelle mani solo di Salvini.
L' altro nome che ha in mente il vicepremier è quello del ministro dell' Agricoltura Gianmarco Centinaio. «Sono a disposizione» conferma lui in Transatlantico con lo sguardo di chi però vuole vedere come andrà a finire. Salvini, in un colloquio privato, gli ha infatti prospettato l' incarico a Bruxelles, ma all' Industria. Centinaio avrebbe risposto di preferire il portafoglio agricolo, tema di cui, per ovvie ragioni, si sente più competente.
Ogni eventuale spostamento dal governo ne produrrà ulteriori. E' ormai abbastanza assodato che si dovrebbe arrivare a un piccolo rimpasto. Tra l' altro proprio ieri sera, a margine del vertice sull' Autonomia, a Chigi si è affrontata la questione del ministero agli Affari europei, lasciato vacante da Savona. La decisione è attesa a ore, come confermato dallo stesso Conte.
Salvini ha un solo candidato. Ed è Lorenzo Fontana, attualmente alla Famiglia. Il ministro non ha mai nascosto l' insoddisfazione dovuta anche alle polemiche con i 5 Stelle e andrebbe volentieri agli Affari europei anche per poter rimanere spesso a Bruxelles dove vivono moglie e figli.
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