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“NON STATI GLI ARTICOLI DEL ‘CORRIERE’ A FAR SCHIZZARE IN ALTO LO SPREAD" – ARCHIVIATO DALLA PROCURA DI MILANO L’ESPOSTO DEL SENATORE DEL M5s ELIO LANNUTTI RIGUARDANTE ALCUNI ARTICOLI DEL VICEDIRETTORE DEL CORRIERONE FEDERICO FUBINI – “A FAR INNALZARE LO SPREAD AL LIMITE E’ STATO L’ANDAMENTO DELLA TRATTATIVA TRA IL GOVERNO E L'UNIONE EUROPEA"

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Giuseppe Guastella per il Corriere della Sera

 

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Non sono stati gli articoli apparsi sul Corriere della Sera nei momenti caldi del varo della manovra economica a far schizzare in alto lo spread alla fine dello scorso anno, «al limite» è stato l' andamento della trattativa tra il governo e l' Unione europea «finalizzata ad evitare all' Italia una procedura di infrazione per eccessivo disavanzo»: per la Procura di Milano non hanno alcun fondamento le accuse contenute nell' esposto firmato dal senatore M5S Elio Lannutti, che quindi è stato archiviato nelle scorse settimane, che riguardava una serie di articoli del vicedirettore Federico Fubini.

 

Ad indagare sulla vicenda è stato il sostituto procuratore Stefano Civardi, che fa parte del pool che si occupa dei reati finanziari, dopo che l' esposto era stato classificato nel modello 45 della Procura, quello riservato agli atti in cui non ci sono indagati né ipotesi di reato. Il 15 gennaio scorso, il senatore pentastellato aveva anche rivolto un' interpellanza al governo sullo stesso argomento sostenendo, tra l' altro, che era falsa la notizia, pubblicata il primo novembre, secondo la quale la Ue era pronta a varare una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell' Italia.

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Per Lannutti, lo dimostrava il fatto che poi la stessa procedura non è stata avviata dalla Commissione. In una memoria depositata dall' avvocato Caterina Malavenda, che assiste Fubini, viene riportato un passaggio della relazione in cui il 21 novembre la Commissione Ue scriveva che «l' analisi indica che il criterio del debito (...) debba considerarsi come non rispettato e che, pertanto, una procedura per i disavanzi eccessivi basata sul debito sia giustificata».

 

L' apertura di una procedura a carico dell' Italia era stata paventata anche dal vicepremier Luigi Di Maio il 4 novembre in un' intervista al Financial Times e, superate le tensioni verso la fine dell' anno, il premier Giuseppe Conte il 20 dicembre al Corriere disse di aver «capito (durante il negoziato, ndr ) che tutti i membri della Commissione erano per l' apertura della procedura contro l' Italia», poi scongiurata grazie all' azione del governo. Su incarico di Civardi, la Guardia di Finanza ha «monitorato l' andamento dello spread», ha acquisito la documentazione Ue e numerosi articoli di varie testate per giungere alla conclusione che non sono ipotizzabili reati, neppure una eventuale«manipolazione del mercato», perché «un giornalista è libero di fare le proprie previsioni di un evento futuro» .

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