NON SOLO “PRISM”, C’È ANCHE “XKEYSCORE” - SNOWDEN RIVELA ALTRO WEB-SPIONAGGIO DELLA NSA

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M.Per. per "La Stampa"

Impassibile di fronte alle richieste di Vladimir Putin che vorrebbe che la smettesse di danneggiare gli Stati Uniti, Edward Snowden, da 41 giorni nell'area transiti dell'aeroporto di Mosca, ha rivelato l'esistenza di un ulteriore sistema di sorveglianza della National Security Agency.

Il programma permette di controllare tutto quello che si fa su Internet, anche in tempo reale. Traffico web, email e siti visitati. Si chiama «Xkeyscore» e penetra nei database dei motori di ricerca e nei servizi email per ricostruire e verificare tutta l'attività di ogni singolo individuo, consentendo di delineare un profilo completo della sua «storia web» dalla prima volta che si è affacciato su Internet. Il britannico «Guardian», che ieri ha pubblicato i particolari del sistema segreto, spiega che il programma riesce a recuperare dati su 500 server sparsi in tutto il mondo ed è considerato uno degli strumenti più potenti a disposizione della Nsa.

E mentre il giornale britannico ormai «portavoce» delle rivelazioni di Snowden - diffondeva i dettagli dello «Xkeyscore», e a poche ore dalle sentenza di condanna a Bradley Manning per il caso Wikileaks, sulla tv pubblica russa andava in onda l'appello del padre di Snowden, Lonnie: «Caro Edward, resta in Russia. Lì hanno la possibilità di proteggerti. Ti vogliamo bene e speriamo di rivederti presto, ma prima di tutto vogliamo che tu sia sicuro».

L'ex analista della Nsa ha chiesto a Mosca asilo temporaneo, ma in questi lunghi giorni vive nella speranza che le autorità russe gli concedano un asilo politico definitivo o la possibilità di viaggiare verso uno dei Paesi latinoamericani che si sono detti pronti ad accoglierlo.

Ma il padre lo mette in guardia dal lasciare Mosca anche per uno di questi Stati. «Se fossi al posto di mio figlio - dice Lonnie - sarei riconoscente per le offerte di Venezuela, Ecuador e Bolivia, ma abbiamo visto cosa è accaduto all'aereo del presidente boliviano Morales». L'aereo, proveniente da Mosca, fu obbligato ai primi di luglio a uno scalo di tredici ore a Vienna, malgrado l'immunità diplomatica, perché sospettato di avere a bordo la «talpa».

 

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