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NON VOGLIO FARE LA FIGURA DEL POROSHENKO - L’UCRAINA IMPONE LA LEGGE MARZIALE: TENSIONE ALLE STELLE PER LA ‘BATTAGLIA NAVALE’ NELLO STRETTO DI KERCH - SECONDO I SERVIZI DI MOSCA, LE NAVI DELLA MARINA UCRAINA SONO ENTRATE NELLE ACQUE TERRITORIALI DELLA RUSSIA SU ESPLICITE ISTRUZIONI DELLE AUTORITÀ DI KIEV E DUE AGENTI DELL'SBU, I SERVIZI DI SICUREZZA UCRAINI, ERANO A BORDO PER COORDINARE LA PROVOCAZIONE. PER IL CREMLINO ‘POROSHENKO AGISCE A FINI ELETTORALI’

 

  1. UCRAINA: MOSCA, PROVOCAZIONI DI POROSHENKO A FINI ELETTORALI

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 (ANSA) - La "provocazione" nello stretto di Kerch suggerisce che il presidente ucraino Petro Poroshenko intende costruire la sua campagna elettorale intorno a "false minacce". Lo ha detto il segretario del Consiglio di Sicurezza russo Nikolai Patrushev in un'intervista. "La provocazione dimostra ancora una volta che Poroshenko non ha un chiaro programma elettorale e progetta di costruire la sua campagna solo su false minacce", ha detto Patrushev. "Dopo aver dichiarato la legge marziale e in parte limitato i diritti umani e le libertà, potrà decidere di annullare le elezioni presidenziali citando la necessità di proteggere il popolo ucraino", ha osservato, citato dalla Tass.

 

  1. UCRAINA: 007 RUSSI, A BORDO NAVI FERMATE AGENTI SERVIZI KIEV

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 (ANSA) - - Le navi della Marina ucraina sono entrate nelle acque territoriali della Russia su esplicite istruzioni delle autorità di Kiev e due agenti dell'Sbu, i servizi di sicurezza ucraini, erano a bordo per coordinare la provocazione. E' quanto sostiene l'Fsb, il servizio di sicurezza interno russo. Un militare ucraino, arrestato in seguito all'incidente nello stretto di Kerch, avrebbe poi confessato la natura "provocatoria" dell'incidente.

 

"Le richieste radio (dalle guardie di frontiera russe, ndr) sono state deliberatamente ignorate, c'erano armi e mitragliatrici a bordo: ero consapevole che si trattava di azioni provocatorie", ha dichiarato il comandante Vladimir Lesovoy, stando a quanto sostiene la Tass. Il capo dell'Sbu, Vassily Grizak, ha confermato a Interfax che a bordo delle navi fermate dai russi c'erano "collaboratori del dipartimento di controspionaggio del servizio" e uno di loro, un ufficiale, sarebbe stato "gravemente ferito".

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  1. CREMLINO, LEGGE MARZIALE KIEV MINACCIA PER DONBASS

 (ANSA) - L'imposizione della legge marziale in Ucraina costituisce una minaccia per il sud-est del Paese e pone il rischio di una escalation del conflitto. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dalla Tass. Peskov ha sottolineato che "a breve" Vladimir Putin renderà nota la sua posizione sull'incidente nello stretto di Kerch ma che comunque sarebbe un errore "sottovalutare queste provocazioni". Il Cremlino non vede "nessuna necessità" di negoziati diretti fra Putin e il presidente ucraino Poroshenko.

 

 

STRETTO DI KERCH TRA UCRAINA E RUSSIA

  1. ALTA TENSIONE CON MOSCA, KIEV IMPONE LA LEGGE MARZIALE

Mattia Bernardo Bagnoli per l’ANSA

 

Non sarà guerra ma la tensione fra Ucraina e Russia, nonché per estensione tra Mosca e l'Occidente, è salita alle stelle a causa della 'battaglia navale' nelle acque dello stretto di Kerch tra la Guardia Costiera russa e le navi della Marina militare ucraina. Il Cremlino ha accusato Kiev di "provocazione" bella e buona, a scopi essenzialmente pre-elettorali. Intanto però 24 marinai ucraini sono in stato di fermo e tre di loro sono finiti all'ospedale a causa dello scontro a fuoco di ieri. Le autorità ucraine li hanno definiti "prigionieri di guerra" e la Nato ha intimato a Mosca di "liberare subito" militari e vascelli. La situazione, in Ucraina, è delicata.

sergej lavrov

 

In diverse parti del paese sono scoppiate manifestazioni e disordini, con bandiere russe bruciate - per esempio a Kharkiv, nell'est - e persino un'auto del corpo diplomatico russo data alle fiamme a Kiev. Il presidente Petro Poroshenko ha quindi firmato un decreto con cui impone la legge marziale in Ucraina, che la Rada ha ratificato in serata. Una mossa che il Cremlino ha definito come "un intrigo elettorale". Mosca ha reagito all'incidente nello stretto di Kerch con un'offensiva diplomatica convocando al ministero degli Esteri l'incaricato d'affari ad interim ucraino e chiedendo una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

 

proteste in ucraina

 A New York il rappresentante russo ha ribadito la linea dettata dal Cremlino, ricordando che le navi ucraine sono entrate illegalmente nelle acque russe "in violazione della carta Onu e delle leggi internazionali". Le parti, naturalmente, si addossano la colpa a vicenda, dato che l'Ucraina sostiene di aver avvisato i russi del tragitto del convoglio e che le sue navi sono state attaccate "in acque internazionali". Il ministero degli Esteri russo ha detto chiaro e tondo che "Kiev, in coordinamento con gli Usa e l'Ue, vuole provocare un conflitto con la Russia nel Mare di Azov e nel Mar Nero", linea che è "gravida di gravi conseguenze".

poroshenko

 

Lo stesso ministro, Serghei Lavrov, ha lanciato un appello all'Occidente perché intervenga e "dia una calmata" alle autorità ucraine. Cosa che, in un certo senso, è pure avvenuta. Parigi e Berlino si sono offerte di mediare, dall'alto della loro posizione di garanti degli accordi di Minsk. In generale però l'Europa si è schierata al fianco dell'Ucraina e sia la Commissione che il Consiglio europeo, per bocca di Donald Tusk, hanno espresso parole di condanna per "l'aggressione" della Russia e si sono accodate alla Nato nel chiedere la liberazione dei marinai e la restituzione delle imbarcazioni.

poroshenko a davos con un pezzo di autobus ucraino fatto saltare da filorussi

 

Nell'ennesimo braccio di ferro fra Mosca e Kiev non mancano i colpi bassi. Se le autorità russe sono convinte, e lo dicono apertamente, che l'incidente è stato costruito ad arte per imporre nuove sanzioni, lo Stato Maggiore delle forze armate ucraine ha diffuso sui social presunte intercettazioni fra i militari russi impegnati nell'operazione navale nelle quali si sostiene che "il presidente" in persona sia coinvolto nell'episodio.

 

'Prova' - alquanto dubbia, in verità - utile ad aumentare la pressione sul Cremlino. Il tutto mentre sono in corso i preparativi finali per l'incontro fra Vladimir Putin e Donald Trump previsto a margine del G20 argentino. I due presidenti, tra le varie cose, dovrebbero affrontare faccia a faccia la delicatissima questione del Trattato sulle forze nucleari intermedie (INF), dal quale gli Usa vogliono ritirarsi. Mosca proprio oggi ha ribadito che, davanti alla prospettiva di missili americani in Europa, prenderà le sue "efficaci contromisure".

il calendario 2019 di vladimir putin