renzi demente diamante

RETROSCENA - LE NOTTI INSONNI DI MATTEO – TERRORIZZATO DAI VIDEO (ECCOLI)  SUL WEB CHE LO PRENDONO PER IL CULO E DAI SONDAGGI, QUELLI SEGRETI: SE VA SOTTO IL 25% LO CACCIANO A CALCI DAL NAZARENO – MINNITI LO STOPPA SULLE CANDIDATURE SICURE PER BOSCHI, PADOAN E GENTILONI: NON CI STA A FARSI BOCCIARE A REGGIO CALABRIA PER LA TERZA VOLTA

VIDEO - RENZI RISVEGLIA LA MUMMIA BERLUSCONI - DI GIORGIO CROCE NANNI
 

 

LE BUGIE DI RENZI: ‘NON ANDRÒ A PALAZZO CHIGI SENZA PASSARE DALLE URNE. SE PERDO IL REFERENDUM VADO A CASA, LASCIO LA POLITICA’. E CON LUI LE CAZZATE DI MARIA ELENA BOSCHI, CARBONE E LA MINISTRA FEDELI

 

 

 

DAGOREPORT

 

renzi pd

L’incubo di Renzi si chiama “video”. Il Ducetto è angosciato dai filmati che inondano la rete e che lo riportano alla realtà di Cazzaro da Rignano. Non sa come tamponare il fenomeno sperculante. Come non sa come frenare l’emorragia di consensi. Lui, per fare “spogliatoio”, dice ai suoi che è certo di arrivare al 30%. In realtà, i sondaggi indicano una forchetta (per qualcuno ottimistica) compresa fra il 23 ed il 26%.

boschi padoan

 

marco minniti (1)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Matteo sa benissimo che se strappa meno del 25% rischia di uscire a calci in culo dal Nazareno, per questo cosa fa? se la prende con i sondaggisti: “disfattisti” è l’epiteto più elegante.

 

La direzione Pd di ieri, poi, ha avuto un prologo che ha costretto il Ducetto a rivedere la scaletta dell’intervento. Voleva comunicare che solo la Boschi, Padoan e Gentiloni erano esentati dalla sfida nei collegi uninominali. Scoperta l’intenzione, Minniti l’ha stoppato. Il ministro dell’Interno non ci sta a farsi bocciare a Reggio Calabria per la terza volta. Così, Renzi ha dovuto rinviare l’annuncio della corsia privilegiata per i suoi preferiti, borbottando: “se bocciano la Boschi all’uninominale non è la sconfitta di tutto il Pd”.

MATTARELLA GENTILONI

 

L’idea di tornare a Palazzo Chigi Matteo l’ha abbandonata. Così è meglio stendere tappeti rossi a Gentiloni e sostenerlo come premier anche dopo le elezioni: tanto – pensa Renzi – lo manovro come una marionetta.