DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Monica Ricci Sargentini per “il Corriere della Sera - Roma”
Fabrizio e Jonathon si baciano davanti al sindaco Marino
I loro avversari le chiamano «trascrizioni farsa» e plaudono a Giuseppe Pecoraro che ieri ha inviato una lettera a Marino «invitandolo ad annullarle». «Il Prefetto di Roma — si legge in una nota della Prefettura — si riserva, qualora il Sindaco non provveda, di procedere alla cancellazione delle trascrizioni ai sensi di legge».
Ma Marino non retrocederà. Anzi. Al Campidoglio sono convinti di avere ragione su tutta la linea e pensano che soltanto la magistratura abbia il potere di annullare le firme di sabato scorso. È la stessa linea delle associazioni omosessuali. Una di queste, la Rete Lenford, ha pronta una lettera di diffida da inviare a tutte le prefetture: «La posizione di Pecoraro è ridicola.
Tecnicamente — spiega l’avvocato Antonio Rotelli della Rete Lenford — egli non può procedere alla cancellazione perché è una attività che spetta esclusivamente ad un giudice e non ad una autorità amministrativa, neanche al ministro». «Mobilitare le Prefetture contro i sindaci e contro le coppie gay e lesbiche è stata un’azione di marketing politico — dice Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay center — Noi siamo al fianco delle coppie e come già detto faremo ricorso».
Il sindaco da Auschwitz, dove sta compiendo il viaggio della Memoria, loda il premier: «Matteo ha fatto bene a riaffermare uno dei punti che erano stati qualificanti nella sua ultima corsa per la segreteria del Pd. È importante affrontare il tema dei diritti in un paese dove questo tema è stato lasciato senza una guida e una legge».
Ma sulla civil partnership alla tedesca, proposta dal premier, è già lite. Ieri il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha fatto sapere di volere un modello all’italiana: «I nostri tre paletti sono chiari: no al matrimonio tra persone dello stesso sesso, no alle adozioni, no alla reversibilità della pensione che sfascerebbe i conti pubblici».
DORINA BIANCHI mara carfagna (2)
Ncd e Forza Italia chiedono che la legge prenda vita in Parlamento e non venga imposta dall’alto. «Tutte le grandi leggi che in passato hanno affrontato i temi dei diritti civili — afferma il vicecapogruppo Ncd alla Camera, Dorina Bianchi — hanno sempre iniziato l’iter da proposte parlamentari». È d’accordo anche Mara Carfagna, portavoce dei deputati di Forza Italia: «Se Renzi avoca tutto a sé sarà difficile che il Parlamento abbia il tempo di cui ha bisogno per instaurare un dibattito costruttivo finalizzato ad una sintesi tra le diverse sensibilità».
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