ORCA PUTIN, L'ECONOMIA SI FERMA! - GLI ECONOMISTI DI HSBC LANCIANO L'ALLARME SULLA RUSSIA: “I CONSUMI PRIVATI CROLLANO E NE’ LA DOMANDA DI INVESTIMENTI, NE’ L’EXPORT RIESCONO A CONTROBILANCIARE IL CALO”

Carlotta Scozzari per Dagospia

Tra i paesi emergenti da tenere sotto massima osservazione c'è la Russia, che non a caso negli ultimi tempi ha assistito a un crollo della moneta nazionale, il rublo. A diffondere l'allarme, del resto, è l'ultimo indicatore economico Pmi raccolto da Hsbc, che dà il polso dell'andamento del comparto manifatturiero nel paese. Ebbene, l'ultimo Pmi, relativo a gennaio, non soltanto è rimasto sotto il livello dei 50 punti, segnalando così una situazione di persistente di contrazione dell'attività economica, ma si è anche portato da 48,8 a 48 punti, vale a dire il livello inferiore da giugno del 2009.

Come spiega l'economista di Hsbc, Alexander Morozov, "il settore manifatturiero in Russia ha cominciato l'anno sottotono. In particolare, la produzione del comparto è diminuita per la prima volta da luglio dell'anno scorso". In tale contesto, prosegue l'esperto, "i produttori di beni di consumo registrano una produzione calante per la prima volta da molti mesi. All'apparenza, un forte calo della domanda deve averli spiazzati, forzandoli per ora ad aumentare il magazzino". I produttori di beni intermedi, invece, "hanno trovato parziale supporto dalla crescita della domanda di export".

Tirando le somme sul quadro economico tracciato dal Pmi russo, sintetizza Morozov, "l'economia del paese sta perdendo il suo principale fattore trainante, vale a dire la crescita dei consumi privati. E la domanda di investimenti non si è ancora ripresa abbastanza da diventare un nuovo driver per l'economia, mentre la domanda di export non è abbastanza forte da compensare il calo degli altri due comparti".

 

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