DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Claudio Bozza per il “Corriere della Sera”
Nel Movimento adesso i morosi hanno anche nomi altisonanti, come l'aspirante leader Paola Taverna, il sottosegretario a Palazzo Chigi Riccardo Fraccaro, quello agli Esteri Manlio Di Stefano, quello dell'Interno Carlo Sibilia e il presidente dell'Antimafia Nicola Morra. Da gennaio tutti non rimborsano più parte della loro indennità (2.300 euro mensili minimo).
Più puntuale l'ex leader Luigi Di Maio che non rendiconta da aprile; il reggente Vito Crimi da maggio, quasi in pari. Sono comunque molto lontani i giorni in cui, dopo aver marciato contro la «casta», i Cinquestelle badavano ad ogni particolare per ribadire la lotta contro i privilegi. In cima a tali iniziative c'era anche la restituzione di parte dell'indennità dei parlamentari. Nessuno sgarrava. E per i furbi la pena era esemplare: espulsione dal partito senza appello.
Oggi è tutta un'altra storia, anche se va sottolineato che dal 2013 tra Regioni e Parlamento gli eletti hanno restituito oltre 112 milioni. Da tempo nel M5S vanno avanti lotte intestine per conquistare la leadership. Le gerarchie sono tutte saltate, così come (sembra) i rischi che si torni al voto.
La legislatura dovrebbe proseguire fino al 2023 e allora sempre più eletti hanno deciso di smettere di rimborsare. E ora anche i probiviri sono più soft: cacciare altri deputati e senatori farebbe perdere ulteriore peso ai pentastellati. Così, forse approfittando di questa situazione, sempre più parlamentari sono morosi.
Il sito tirendiconto.it , piattaforma sulla quale il M5S documenta alla virgola ogni euro ridato specificando a chi viene destinato ogni aiuto, fotografa una situazione pesante: su 296 parlamentari ben 79 non restituiscono più da gennaio: più di uno su quattro. Un quadro così pesante, che il Collegio dei probiviri, il «tribunale interno» del M5S, ha inviato una lettera a tutti i morosi, diffidandoli per le mancate rendicontazioni, chiedendo loro di restituire quanto dovuto entro agosto, evocando «consequenziali provvedimenti».
Consultando sempre tirendiconto.it , oltre ai big elencati prima, con ritardi più lievi si notano ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, moroso da febbraio, così come la ministra del Lavoro Nunzia Calfo.
Più puntuali la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina (ultima restituzione ad aprile), il tesoriere del gruppo alla Camera Sergio Battelli (a marzo). Il responsabile della Giustizia Alfonso Bonafede e il presidente della Camera Roberto Fico (a maggio) sono tra i pochi puntuali. Il record assoluto va a Marinella Pacifico, morosa dal giugno 2019. E a ruota: Paolo Nicolò Romano e Giorgio Trizzino, morosi rispettivamente da settembre e ottobre 2019.
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