DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA…
Vincenzo Iurillo per "il Fatto Quotidiano"
È morto”. Sono le 14 e Forcella, il ventre scuro di Napoli, si contorce alle frammentarie informazioni sul destino di Ciro Esposito. Nei bassi del quartiere di Gennaro De Tommaso detto Genny ‘a Carogna la voce corre di bocca in bocca. “Hanno detto che è morto”. Così titola il sito internet de Il Mattino e in breve cala una plumbea rassegnazione. A piazza Mercato, scompare uno striscione di sostegno a Ciro.
A Scampia viene smontato il maxischermo dei Mondiali. E Forcella accoglie la brutta notizia con quiete triste e pacata attesa per la Nazionale. Gli ultrà dei Mastiffs, quelli che tennero in scacco lo Stadio Olimpico di Roma e che qui hanno il loro quartier generale, si riuniscono in un posto noto solo a loro per decidere il da farsi. “Vi piacerebbe sapere dove stanno adesso, eh? Ve lo dico se mi date 5 mila euro: vi porto pure da mio figlio”.
Pare serio Ciccio ‘a Carogna’ De Tommaso, il papà di Genny, seduto all’ingresso del suo piccolo bar. “Mi volete intervistare? Dovete pagarmi. Volete parlare con Genny? È inutile, non ci sperate proprio. Qui dopo la finale di Coppa sono venuti cinquanta giornalisti. Tutti qui hanno parlato bene di lui e poi sui giornali e sulle tv solo schifezze.
Il ragazzo è morto? Ora sono problemi dei romani, voglio proprio vedere come faranno a venire a Napoli. Non verranno più, si piglieranno paura. Noi napoletani di andare lì non avremo paura. Loro dovranno avere paura di venire qui”. Il tono del signor De Tommaso non è di sfida ne di minaccia. “Se mi dispiace per Ciro? Certo. E non ci vedete come stiamo? Se mio figlio andrà a Roma? Non può, altrimenti lo arrestano”.
Cento metri più giù Giovanni Durante, il papà di Annalisa, la ragazzina di Forcella uccisa per sbaglio nel 2004 durante una sparatoria di camorra, tiene aperto un ex teatro tramutato in biblioteca per ragazzi e mostra di foto d’epoca: “Solo io posso immaginare cosa stanno provando adesso i genitori di Ciro”.
ANTONELLA LEARDI CON CIRO ESPOSITO CIRO ESPOSITO
Il signor Durante indica un proiettore e uno schermo di fronte al bancone “ma per solidarietà spengo, niente partita”. Al bar di piazza Calenda, la porta d’ingresso di Forcella affianco al Tria-non, la partita viene regolarmente trasmessa e una piccola folla si accalca ai tavolini. All’ammonizione di Balotelli si alza un urlo di gioia: “È squalificato, così la prossima Prandelli metterà Insigne”. Non ci sarà la prossima.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI –…
DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON…
FLASH! - LA DISCESA IN CAMPO DEL PARTITO DI VANNACCI E' UNA PESSIMA NOTIZIA NON SOLO PER SALVINI,…
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO…
DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME…