L’ARTIGLIO DELLA PALOMBA - LA CASA DI SORDI È UN MUSEO DA DIFENDERE DA AVVOLTOI, LADRUNCOLI E SCIACALLI - UN LUOGO SACRO PER I ROMANI, DA CELEBRARE COME LE ALTRE OPERE DEI BUSIRI-VICI

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1. VIDEO - CARLO E LUCA VERDONE E IL LORO DOCUMENTARIO SU ALBERTO SORDI

 

 

 

2. L’OSSERVATRICE ROMANA

Barbara Palombelli per “Il Foglio

 

E’ già un museo, la casa di Alberto Sordi. Contiene un teatro, l’intera collezione dei film (180) che l’attore conservò con cura, è allestita con arazzi, marmi, quadri e tappeti acquistati negli anni Cinquanta nelle migliori gallerie. Perfino la stanza preferita, quell’immenso camerino-antibagno tutto rivestito di spugna bianca e specchi, dove Alberto si truccava e chiacchierava con il barbiere, esprime un gusto speciale. Niente era lasciato al caso. Ed è una fortuna che Carlo Verdone l’abbia filmata, prima che avvoltoi, ladruncoli e sciacalli possano fare le loro razzie.

alberto sordi vigile 
alberto sordi vigile

 

Ora che anche Aurelia se n’è andata, gli interrogativi e le paure sul suo destino si moltiplicano. E’ da sempre un toponimo, casa Sordi. Si danno le indicazioni stradali, tutti capiscono, nessuno sa che sta in via Druso e si affaccia sul piazzale Numa Pompilio… E’ fortissimo l’attaccamento dei cittadini a quel luogo sacro, amato più di una chiesa. Speriamo non diventi il museo della Roma burina, pasticciona e ignorante. Guai a farlo diventare soltanto il santuario delle canottiere, dei sudati-tatuati, dei coatti assoluti.

 

ALBERTO SORDI NE I VITELLONI ALBERTO SORDI NE I VITELLONI

Alberto era diventato – negli anni – un uomo profondo e raffinato. Aveva fatto fatica, lo raccontava, a orientarsi nel gusto degli antiquari che lo avevano guidato nell’arredare una villa bellissima – costruita per uno dei più brillanti leader del fascismo – firmata Clemente Busiri-Vici. Ecco, forse, il bene culturale che il ministro Dario Franceschini vorrebbe tutelare dovrebbe raccontare la sua storia iniziando proprio dalle vicende umane e professionali di una eccezionale dinastia di architetti romani.

 

Attivi in Europa dal 1600, hanno realizzato decine di chiese, palazzi, alberghi, ampliato palazzo Doria e palazzo Colonna, villa Taverna dove risiede l’ambasciatore americano. I Busiri, così li chiamiamo, sono così tanti che si fa sempre una gran confusione (per fortuna, Clemente jr ha un sito prezioso con la storia di famiglia).

villa taverna romavilla taverna roma

 

Il capostipite Carlo, i figli Michele e Clemente, Andrea, fino ai nipoti – tutti con gli stessi nomi… il più conosciuto, Michele, lavorò per la progettazione dei giardini dell’Eur, nel 1955 guidò il piano regolatore di Sabaudia e costruì sulle dune e al Circeo le case ancora oggi più amate. A Porta Latina ha firmato villa Attolico. Suoi sono anche gli alberghi più belli della Costa Smeralda – dove l’Aga Khan lo chiamò insieme a Luigi Vietti per sistemare l’intera area – il Romazzino e il Luci della Montagna.

villa by busiri vici al circeovilla by busiri vici al circeo

 

Andrea Busiri progettò l’arco di Villa Pamphili e tantissime case, fra le altre, e non è un caso, la palazzina di Vittorio De Sica a via Aventina e la villona di Mentana dove si trasferì Federico Zeri. Ma un censimento generale delle opere realizzate dalla famiglia Busiri non è stato ancora realizzato: bisognerebbe girare anche per Anzio, Fregene, per la campagna romana, violare cancelli e inferriate.

verdone nella barberia di casa di alberto sordiverdone nella barberia di casa di alberto sordi

 

Erano (e sono) persone molto simpatiche, divertenti, cultori dell’amicizia e della semplicità. Non si sono mai autocelebrati. A casa di Zeri, già molti anni fa, il professore non si dava pace per tanta ostentata (molto romana) indifferenza… Lui amava da pazzi la sua casa, la voleva consacrare come un’opera d’arte a sé. La capitale, invece, non ha memoria per il passato prossimo. Così abituata a quello remoto, ogni tanto dovrebbe dimenticare il Colosseo e tutelare anche i capolavori del quasi contemporaneo. E invece li ignora.