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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
1. IL PAPA: LA SACRA ROTA DEVE ESSERE GRATUITA
G.G.V. per il “Corriere della Sera”
«Bisogna essere molto attenti che le procedure non siano entro la cornice degli affari: e non parlo di cose strane. Ci sono stati anche scandali pubblici...». Francesco interviene a un corso della Rota Romana, torna sulla necessità di «snellire le procedure» nelle cause di nullità matrimoniale, e attinge alla sua esperienza da cardinale di Buenos Aires: «Io ho dovuto congedare dal Tribunale una persona, tempo fa, che diceva: “Diecimila dollari e ti faccio i due procedimenti, il civile e l’ecclesiastico”.
Per favore, questo no!». Al Sinodo sulla famiglia, ricorda, «alcune proposte hanno parlato di gratuità, si deve vedere...». Ma certo «quando l’interesse spirituale è attaccato all’economico, questo non è di Dio!», esclama: «La madre Chiesa ha tanta generosità per poter fare giustizia gratuitamente, come gratuitamente siamo stati giustificati da Gesù Cristo. Questo punto è importante: staccate, le due cose».
Al fondo chiede «giustizia» nelle cause, il Papa: «Perché siano giuste e per coloro che aspettano. Giustizia: quanta gente attende per anni una sentenza!». Alcune procedure «sono tanto lunghe o tanto pesanti che la gente lascia». Per questo, ricorda, «già prima del Sinodo ho costituito una Commissione che aiutasse a preparare possibilità diverse in questa linea: una linea di giustizia, e anche di carità, perché c’è tanta gente che ha bisogno di una parola della Chiesa sulla sua situazione matrimoniale, per il sì e per il no, ma che sia giusta».
Quand’era arcivescovo «mi pare che il Tribunale interdiocesano di Buenos Aires avesse 15 diocesi, la più lontana credo a 240 chilometri». Ecco, alza lo sguardo Francesco: «Non si può, è impossibile immaginare che persone semplici, comuni, vadano al Tribunale: devono fare un viaggio, devono perdere giorni di lavoro... Dicono: “Dio mi capisce, e vado avanti così, con questo peso nell’anima”. E la madre Chiesa deve fare giustizia e dire “sì, è vero, il tuo matrimonio è nullo”; oppure “no, il tuo matrimonio è valido”. Ma giustizia è dirlo. Così loro possono andare avanti senza questo dubbio, questo buio nell’anima».
La commissione nominata da Bergoglio ha già cominciato a riunirsi. «Avanti sempre. È la madre Chiesa che va e cerca i suoi figli per fare giustizia», dice il pontefice. La semplificazione dei processi è una delle strade discusse al Sinodo per risolvere il caso dei divorziati e risposati esclusi dai sacramenti.
Il cardinale Francesco Coccopalmerio, canonista che presiede il Consiglio per i testi legislativi, ha spiegato che si lavora a tre ipotesi di semplificazione: eliminare la «doppia sentenza conforme», procedendo al secondo grado «solo se c’è appello di una delle parti»; non esigere il «giudice collegiale» — ora sono tre — e permetterne solo uno; e la «procedura amministrativa» che affida la decisione al vescovo locale quando «conosca la coppia» e sappia «con certezza» che il matrimonio è nullo.
2. LE NOZZE SIMULATE DI GASSMAN
Andrea Garibaldi per il “Corriere della Sera”
Si parla di matrimoni annullati dalla Chiesa e ci si ritrova fra principi, principesse, attori, politici di rango. Bella gente, che può spendere, evita polverosi tribunali statali per il divorzio e può tornare all’altare come fosse la prima volta.
Luogo comune, in parte, poiché gli annullamenti definitivi sono poco più di duecento l’anno e dentro ci stanno anche persone normali, ma di sicuro la Sacra Rota, il tribunale vaticano di terzo grado, dove i matrimoni celebrati in chiesa si dichiarano mai esistiti, non gode di gran fama ed è a questo che deve aver pensato il Papa nel chiedere gratuità, rigore.
I nomi illustri tornati celibi o nubili e pronti a una nuova unione sono tanti. Manca Enrico VIII, che anche in seguito al rifiuto di cancellazione delle nozze con Caterina d’Aragona s’avviò a fondare la Chiesa Anglicana. Ci sono Guglielmo Marconi e la principessa Irene d’Orange d’Olanda e il principe Sforza Ruspoli, Amedeo d’Aosta e Carla d’Orleans, Carolina di Monaco, che ha impiegato dodici anni per cancellare l’unione con Philippe Junot.
La Rota (dal recinto dove si disponevano gli «uditori» per sentenziare), da trent’anni non è più Sacra, ma solo Romana e sarebbe una sorta di Cassazione dei Tribunali ecclesiastici, uno per diocesi, salvo che i casi particolari, proprio quelli legati a lignaggio e notorietà, arrivano diretti al grado finale.
Fu annullato il matrimonio fra Renato Rascel e Tina De Mola perché lei nella «supplica» convinse i giudici uditori del «vizio nell’accettazione assoluta dell’indissolubilità del vincolo» da parte dell’attore. Annullato anche Enzo Tortora con Pasqualina Ariello e poi Gassman con Nora Ricci: «matrimonio simulato», vale a dire contratto per convenienza.
Sandra Milo sposò a 16 anni il marchese Cesare Rodrighero e lo lasciò dopo una settimana: annullamento venti anni dopo, a smentire la presunta velocità della Rota. Irene Pivetti ha sciolto il legame con Paolo Taranta. Il presidente Francesco Cossiga ebbe annullato il matrimonio con Giuseppa Sigurani. Geppa (così lui la chiamava) e Cossiga avevano avuto due figli.
Secondo il luogo comune, l’annullamento rotale dipende soprattutto da dichiarazioni di impotentia , matrimonio «rato e non consumato», ma non è solo così. I «vizi» principali sono tre: non credere all’indissolubilità del matrimonio, non ritenere che il matrimonio debba essere completato dalla prole, cedere all’infedeltà.
Una casistica curiosa la raccontò Paolo Conti su questo giornale un anno fa: la ragazza avviata alla vita religiosa che resta incinta, chiede lumi al padre spirituale e si sposa: nozze nulle per la mancanza di libera scelta. Nullo il matrimonio del carabiniere che fugge con una minorenne e poi viene costretto «con minacce» a sposarsi. Nulle le nozze del convinto ecologista che considerava irresponsabile mettere al mondo figli. E anche: eccessivo amore per il lavoro a scapito degli obblighi derivanti dal matrimonio.
Può essere causa di annullamento la ninfomania e la sua versione maschile, satiriasi, il «triolismo» (voyeurismo), e il travestitismo, la propensione allo scambio delle mogli, la bisessualità di uno dei due coniugi, il sadomasochismo, naturalmente l’omosessualità. Nel recente passato, aver partecipato al ‘68, essere iscritti al Pci.
Dal 1331 (fondazione della Rota) a oggi molto è cambiato. Abbassamento dei costi per l’istruzione dell’istanza di nullità e dal 2010 calmiere sugli onorari degli avvocati rotali, massimo tremila euro e possibilità di patrocinio gratuito per i meno abbienti. A queste spese vanno aggiunte — come moltiplicatori — quelle per consulenze, trasferte, consulti e reperimento del materiale probatorio: molto ormai va cercato su Facebook.
Da questa parte del Tevere, la Cassazione ha stabilito quest’anno che gli effetti civili delle sentenze della Rota («delibazione» in termine tecnico) non saranno automatici: basterà che una coppia sia stata sposata per tre anni perché l’annullamento in Italia non valga. E non siano, di conseguenza, annullati anche gli obblighi di pagare gli assegni di mantenimento al coniuge più debole.
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