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1. UCRAINA: ISSATA BANDIERA RUSSA NELLA SEDE DEL GOVERNO IN CRIMEA. CACCIA RUSSI PATTUGLIANO IL CONFINE
Antonella Scott per www.ilsole24.com
L'aviazione russa sta pattugliando lo spazio aereo occidentale dell'Ucraina dopo lo stato di allerta deciso ieri dal presidente Putin, che è anche comandante delle forze armate. Lo scenario simulato è quello di un bombardamento dei bersagli nemici, in luoghi che saranno resi noti solo dopo l'esercitazione.
Nella regione ucraina della Crimea uomini armati filorussi controllano le sedi del parlamento e del governo. Il premier di Crimea, Anatoliy Mohilyov, ha confermato che fino a cinquanta uomini armati hanno fatto irruzione nella notte negli edifici e se ne sono impadroniti, prima di issare la bandiera della Russia e impedire l'accesso ai dipendenti pubblici. Le autorità locali si stanno preparando a "prendere misure", ha detto Mohilyov senza aggiungere ulteriori dettagli.
Il ministro dell'interno ucraino ad interim, Arsen Avakov, ha messo in allerta le forze di polizia, comprese quelle speciali.
Il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turchynov, ha messo in guardia la flotta russa del Mar Nero contro ogni aggressione militare, mentre uomini armati filorussi si sono impadroniti dei palazzi ufficiali in Crimea. «Mi rivolgo ai dirigenti militari della flotta del mar Nero: tutti i militari devono restare sul territorio previsto dagli accordi. Ogni movimento di truppe armate sarà considerato alla stregua di un'aggressione militare», ha dichiarato in parlamento. La Crimea, penisola russofona del sud dell'Ucraina, continua a ospitare la flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli.
Arseniy Yatsenyuk, uno dei leader della protesta in Ucraina e capogruppo del partito «Patria» di Iulia Timoshenko, è stato nominato nuovo primo ministro e incaricato di condurre il governo fino alle elezioni presidenziali di maggio. L'annuncio è stato fatto davanti a decine di migliaia di persone che si trovavano in piazza Maidan a Kiev, poche ore dopo l'annuncio del procuratore generale ad interim, Oleg Makhnytsky, ha chiesto un mandato di cattura internazionale nei confronti del presidente deposto Viktor Yanukovich, accusandolo di strage. Secondo fonti della Procura, Yanukovich, si trova ancora all'interno dei confini del paese e prosegue la caccia all'uomo nei suoi confronti.
La caduta libera del rublo aggrava il malumore di Vladimir Putin, e nello stesso tempo la sua decisione di lanciare un segnale forte - il presidente russo ha ordinato improvvisamente una serie di esercitazioni in due distretti militari russi - ha peggiorato ancor più le cose sui mercati valutari: contro il paniere di valute che Bank Rossii usa come riferimento, il rublo ha perso mercoledì lo 0,9%, la grivna ucraina ha accumulato da inizio anno un calo sul dollaro del 20,7%.
I test sullo stato di prontezza al combattimento delle unità del Distretto militare occidentale e della Seconda armata del Distretto centrale, ha precisato il ministro della Difesa russo Serghej Shoigu, non hanno niente a che vedere con la situazione in Ucraina. Simili esercitazioni, lo scorso anno, sono state condotte almeno sei volte. Ma con gli occhi del mondo fissi sull'Ucraina e sui brontolii secessionisti della Crimea, l'ordine del comandante in capo delle forze armate russe - cioè Putin - ha subito conquistato i titoli dei giornali, e alimentato la tensione.
Le preoccupazioni maggiori ora sono su Simferopol, centro amministrativo della repubblica autonoma di Crimea. L'ostilità degli abitanti - in maggioranza russofoni - verso il cambio della guardia avvenuto a Kiev è sfociata mercoledì pomeriggio in scontri tra oppositori del nuovo regime e rappresentanti della comunità di Tartari di Crimea, schierati sul fronte contrario.
La polizia ha faticato a mantenere l'ordine tra i due schieramenti che - ciascuno forte di alcune migliaia di persone - gridavano «Russia» oppure «Ucraina», l'agenzia Ria Novosti segnala la presenza di feriti. Una persona sarebbe morta per attacco cardiaco.
La seduta straordinaria del Consiglio supremo di Crimea, in mancanza del quorum, è stata rinviata. In agenda era la richiesta della maggioranza russofona di ripristinare la Costituzione del 1992, che dà alla penisola il diritto di eleggere un proprio presidente e di gestire in autonomia la politica estera. Richiesto anche un referendum che chieda agli abitanti se mantenere l'attuale status di repubblica autonoma o cercare l'integrazione alla Russia.
2. UCRAINA, CROLLANO DEPOSITI E RISERVE, TIMORI PER BANCHE
(TMNews) - Crescono i timori di un collasso del sistema bancario ucraino alla luce del crollo delle riserve delle banca centrale e di un calo dei depositi del sette per cento in tre giorni. Secondo il nuovo governatore della banca centrale Stepan Kubiv le riserve sono scese a 15 miliardi di dollari e dal 18 a 20 febbraio, mentre i cecchini sparavano sui civili nelle piazze di Kiev, la gente (e forse anche qualche mebro dell'élite) ha ritirato 30 miliardi di grivne dai depositi bancari (3,3 miliardi di dollari). A fine gennaio le riserve ammontavano a 17,8 miliardi di dollari, pari ad appena due mesi di importazioni.
La banca centrale ha preso misure per fermare la fuga di capitali e secondo gli analisti starebbe pensando di prestare denaro alle cinque maggiori banche del paese, per evitare un collasso nel caso in cui una folla di correntisti ritirasse simultaneamente i risparmi. Varie banche nei giorni scorsi hanno chiuso filiali o le hanno fatte lavorare a orario ridotto, ma alcune limitazioni sono poi state abolite.
Sberbank, la maggior banca russa, non concede più prestiti ai clienti ucraini, anche se non ha ridotto l'ammontare dei contanti che possono essere prelevati dai bancomat. VTB, secondo banca russa" continua ad operare normalmente in Ucraina". Intanto oggi la grivna ha perso un altro 4% al nuovo minimo record sul dollaro, anche perchè la banca centrale ha deciso di sganciare al moneta dal biglietto verde e di lasciarla fluttuare liberamente. Oggi a Kiev ci sono rappresentanti di Washington e il Fondo monetario internazionale si è detto disponibile a prestare 15 miliardi di dollari a Kiev. Ma le autorità provvisorie ucraine affermano che per evitare il default il paese ha bisogno di 35 miliardi di dollari.
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