DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
1 - TRUMP: "LA NATO È OBSOLETA NON SI OCCUPA DEL TERRORISMO"
Alessandro Alviani per “la Stampa”
La Nato? «È obsoleta». Parola del presidente-eletto Donald Trump, che, in un'intervista alla Bild, prevede che anche altri Paesi europei seguiranno l'esempio della Gran Bretagna e si dice «molto orgoglioso» delle sue origini tedesche.
«La Nato ha dei problemi: è obsoleta, in quanto in primo luogo è stata progettata molti anni fa, in secondo perché i Paesi non pagano quello che dovrebbero» e poi «perché non si è occupata del terrorismo», spiega nel suo primo colloquio con un giornale europeo dopo la sua vittoria alle elezioni. Il fatto che non tutti i Paesi membri investano abbastanza nella difesa «è molto ingiusto nei confronti degli Usa; a parte questo per me la Nato è molto importante».
Il prossimo inquilino della Casa Bianca pronostica che anche «altri Stati usciranno» dalla Ue. I Paesi e le persone vogliono la loro identità, «la gente non vuole che altri arrivino nel loro Paese e lo distruggano». Anche la Gran Bretagna vuole la sua identità, «è per questo che la Brexit si rivelerà alla fine una gran cosa».
Senza la crisi migratoria, nota, Londra non avrebbe voltato le spalle alla Ue. La sua decisione è stata «intelligente», visto che «l'Unione europea è la Germania: in sostanza la Ue è un mezzo per raggiungere i fini della Germania». Non ho mai creduto che fosse importante se la Ue fosse compatta o lacerata al suo interno, l'Unione «è stata fondata in parte per battere gli Stati Uniti nel commercio, non è vero? Quindi mi interessa abbastanza poco se sia unita o spaccata, per me non gioca alcun ruolo».
Trump spiega di avere «grande rispetto» per Angela Merkel, anche se non rivela se la appoggerà o meno in campagna elettorale («la rispetto, mi piace, ma non la conosco») - e torna a scagliarsi contro di lei sui migranti: «Credo che abbia fatto un errore assolutamente catastrofico nel far entrare nel Paese tutti questi illegali».
Di recente, ha aggiunto, la Germania ha «ricevuto una chiara impressione» delle conseguenze della politica delle porte aperte - un riferimento all'attentato a Berlino. Il presidente-eletto minaccia dazi punitivi fino al 35% contro le case automobilistiche tedesche se sposteranno i loro impianti dagli Stati Uniti in Messico ed esporteranno da lì i loro veicoli negli Usa.
«Non dovrebbero sprecare il loro tempo e i loro soldi - a meno che non vogliano esportare in altri Paesi», spiega commentando i piani di Bmw, che vorrebbe aprire una fabbrica in Messico nel 2019. Trump annuncia un rafforzamento dei controlli all'ingresso negli Usa anche per gli europei, e annuncia che continuerà a usare Twitter, Facebook e Instagram anche da presidente e che non lascerà spesso la Casa Bianca; critica le scelte di Usa e Russia in Siria e attacca le sanzioni Ue contro Mosca. «Amo la Germania», proclama infine Trump, il cui nonno emigrò negli Usa dalla Renania-Palatinato. Quali qualità tedesche ha ereditato? «Mi piace l'ordine. E mi piace la forza».
2 - STAMPA VIA DALLA CASA BIANCA LA TENTAZIONE DI THE DONALD
Alberto Flores D’Arcais per “la Repubblica”
Che Trump non ami i media è una fatto piuttosto noto, ma nessun presidente aveva ancora mai pensato di "cacciare" i giornalisti dalla Casa Bianca. The Donald un pensierino (o forse anche qualcosa di più) lo ha fatto, almeno stando a quanto il suo capo dello staff Reince Priebus ha raccontato durante il talk-show (This Week) della domenica mattina sulla rete Abc: «L'unica cosa che abbiano discusso è se muovere o meno le conferenze stampa e i briefing quotidiani nell' Eisenhower Executive Office Buiding», il palazzo di fronte alla Casa Bianca, che prende il nome del presidente della Guerra Fredda.
CASA BIANCA - SALA DEI BRIEFING
La notizia l'aveva data sabato Esquire, giornale scandalistico e non sempre attendibile (ma ogni tanto ha fatto anche scoop di un certo peso) senza che ci siano state smentite ufficiali. Solo precisazioni, affidate nei vari talk-show domenicali a diversi esponenti della nuova Casa Bianca: come il vice presidente Mike Pence che nel programma Face The Nation della Cbs ha motivato la presunta mossa con un «c'è una tale interesse nei confronti della nuova amministrazione che si sta pensando di trovare una sede più grande per accogliere tutti i giornalisti interessati»; o come Sean Spicer (il prossimo portavoce della Casa Bianca) che nel programma MediaBuzz su Fox News ha precisato che si tratta «di coinvolgere più persone, ad esempio blogger o altri che non fanno parte dei mainstream media (l' aristocrazia della stampa)» e che quindi dovrebbe essere vista «come una mossa di benvenuto».
trump e obama alla casa bianca
Precisazioni che non sembrano aver convinto più di tanto il mondo dei media americani. Dei pessimi rapporti di Trump con i media hanno parlato tutti, la conferenza stampa della settimana scorsa è stato un esempio illuminante. E le accuse di The Donald alla Cnn («date false notizie») e al sito d'informazione BuzzFeed («spazzatura») hanno lasciato il segno.
Per Esquire la decisione sarebbe quindi una diretta conseguenza di questi rapporti molto tesi. E Trump avrebbe dettato la linea agli uomini del Transition Team senza troppe discussioni e senza tenere conto della tradizione che vede il Press Corps che segue il presidente sempre presente alla Casa Bianca: «I media sono un vero e proprio partito di opposizione. Li voglio fuori da lì, ci riprenderemo la sala stampa».
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