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PROVE TECNICHE DI COALIZIONE – IL “PARTITO DELLA TAV” FA RESUSCITARE IL NAZARENO: TAJANI E CHIAMPARINO VISITANO INSIEME IL CANTIERE DI CHIOMONTE. FORZA ITALIA E IL PARTITO DEMOCRATICO ORMAI SULLE GRANDI OPERE (MA NON SOLO) VANNO ALL'UNISONO – ALL’INCONTRO ANCHE IL RAMPANTE ESPONENTE DI FI ALBERTO CIRIO. ACCORDO IN VISTA PER LE REGIONALI?
Mariachiara Giacosa per www.repubblica.it
Il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani visita oggi i cantieri della Tav. Lo fa come esponente dell’istituzione che finanzia il 40 per cento dell’opera e come vicepresidente del partito di Silvio Berlusconi: lo dimostra il fatto che ad accompagnarlo ci sia il forzista Alberto Cirio, anche egli nel doppio ruolo di deputato a Bruxelles e rampante esponente di Forza Italia, a detta ancora di molti in corsa per le regionali del prossimo anno.
Con lui, prima alla galleria di Chiomonte poi a quella di Saint Martin la Porte, ci sarà anche il presidente della Regione Sergio Chiamparino, che da settimane ribatte numero su numero alle dichiarazione del ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli e ha annunciato una contro analisi costi e benefici (“perché quella del governo sarà di parte” è la convinzione di Piazza Castello). Analisi che Chiamparino intende presentare agli Stati generale delle infrastrutture piemontesi già convocati per il 28 settembre.
Ne parleranno oggi, durante la visita ai cantieri, perché il questo momento sembrano davvero l’Europa (e la Francia) gli alleati più solidi di chi vuole la Tav. E sul fronte politico quell’alleanza si fonda al momento solo tra gli ex alleati del patto del Nazareno. Sono proprio Forza Italia e il Pd - forse Chiamparino ancora più del Pd- ad aver fatto della difesa della Tav - messa in dubbio dal governo giallo-verde - una bandiera dentro e fuori dai parlamenti.
Petizioni degli azzurri a Bruxelles, mozioni dei dem a Roma, convegni e sciopero annunciati per mobilitare la società civile. Perché, almeno nel nord Italia, la difesa della Torino-Lione raccoglie il consenso del mondo produttivo e dei sindacati (con l’eccezione della Cgil di Torino) che si sono riuniti la settimana scorsa a Torino per dire che senza la Torino-Lione il Piemonte e l’Itaia muoiono.
E c’è chi legge in questo dinamismo bi-partisan uno sforzo per far nascere una sorta di partito di Tav, anche se sia da Forza Italia che tra i democratici si escludono accordi elettorali in questa direzione per le Regionali. Ma il voto è tra un anno e le carte possono ancora cambiare molte volte. Soprattutto se il governo dovesse decidere alla fine di stoppare i cantieri mettendo in seria difficoltà l’alleanza tra i berluscones e il Carroccio, almeno in questo parte d’Italia
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