DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Marco Galluzzo per il Corriere della Sera
Secondo Matteo Renzi c' è un modo semplice per difendere le ragioni del Sì al referendum, ed è quello di elencare chi oggi fa campagna per il No. Ci sono «tutti coloro che vogliono tornare a governare l' Italia, coloro che hanno votato sì in Parlamento e ora fanno campagna contro la riforma della Costituzione».
Ma ci sono soprattutto alcune strane coppie: Massimo D' Alema insieme a Beppe Grillo, Silvio Berlusconi insieme ad un pezzo della minoranza del Pd, come Pier Luigi Bersani.
L' elenco potrebbe continuare, c' è anche il leader della Lega che la pensa come la Sinistra italiana, ma Renzi fa solo alcuni esempi: «Quelli per il No sono espressione di una cultura politica che rispetto ma non è la nostra. Se Beppe Grillo e Massimo D' Alema sono insieme nel fronte del No cosa può venirne fuori? È una strana coppia messa insieme, neanche Maria De Filippi sarebbe arrivare a tanto, nemmeno lei sarebbe arrivata a mettere insieme Berlusconi e il Partito democratico».
Le domande retoriche del premier non sono finite. Per difendere la riforma su cui gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi, il 4 dicembre, si può anche invitare a riflettere sul Cnel, che la riforma abolisce, in questo modo: «La domanda è "cosa è il Cnel?". Forse non l' abbiamo capito nemmeno noi. Sappiamo solo che non ha prodotto nemmeno una legge in settant' anni e ci è costato un miliardo».
Nelle parole del leader del Pd c' è l' eco dello scontro prodotto dai cori della Leopolda.
Il riferimento, anche se indiretto, è ancora a Bersani, o a Speranza, a tutti coloro che nel Pd, secondo lui, giocano a spaccare senza tenere conto degli interessi dell' Italia: «Non ne posso più di quelli che pur di far polemica all' interno sparano sul Paese. Uno può pensare tutti i mali possibili del presidente del Consiglio, ma in questa fase è fondamentale avere rispetto del nostro Paese».
E mentre Renzi scrive una lettera agli italiani all' estero per invitarli a votare, c' è anche spazio per una nuova polemica con l' associazione dei partigiani, l' Anpi. Alessia Morani, deputata Pd, contesta agli iscritti di Latina di aver fatto una manifestazione per il No al referendum con accanto esponenti di Forza Nuova.
La replica del diretto interessato, il presidente dell' Anpi di Latina, Giancarlo Luciani, è indignata: «È solo macchina del fango, è tutto falso». Ma lo stesso Luciani afferma di Renzi che «è un ducetto. Anzi, è peggio del Duce», suscitando la reazione indignata dei parlamentari del Pd, che chiedono l' intervento dell' Anpi nazionale.
E sul filo dell' indignazione (che in periodi elettorali è a buon mercato: ieri Bersani si è detto «sconcertato» dall' atteggiamento di Renzi), ci sono anche le parole del capo del governo sui «soloni» di Bruxelles: «Occorre affermare l' idea di una Italia forte, che non va in Europa a farsi spiegare ciò che deve fare. Smettiamo di dirci "ce lo chiede l' Europa" e cominciamo noi a dire cosa vogliamo: il tempo dei diktat è finito».
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