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Alberto d’Argenio per “www.repubblica.it”
Pd, occhio ai voti se tocchi la prostituzione. Una proposta di legge presentata dalla deputata democratica Caterina Bini attira l'attenzione dei clienti delle prostitute. O almeno di un cliente, sempre che sia tale e non uno sfruttatore che per intimorire la politica si spaccia per semplice "utlizzatore finale".
Fatto sta che quando la parlamentare dem ha presentato quella che lei stessa definisce "una proposta controtendenza" che punta a punire i clienti delle squillo, ha ricevuto una mail anomima che la metteva in guardia: "Sono nove milioni gli italiani che vanno a prostitute, attenti che non vi votiamo più".
La proposta di legge firmata da Bini e formulata insieme alla Comunità Giovanni Papa XXIII e a un gruppo di scout dell'Agesci, a Montecitorio ha incontrato un consenso trasversale, tanto che è stata abbracciata dall'ex ministro alfaniano Maurizio Lupi, vicino a Cl, e da Gianni Melilla, di Sinistra italiana. Prevede l'introduzione di multe a carico del cliente da 2.500 a 10.000 mila euro e in caso di reiterazione anche la reclusione. "Con l'introduzione del reato di acquisto di servizi sessuali - spiega la proposta di legge - si mira a eliminare la prostituzione in quanto essa incentiva la tratta di esseri umani e viola la dignità delle donne.
Si interviene direttamente sulla domanda, cioè sui clienti, mentre resta esclusa la punibilità della persona che abbia esercitato la prostituzione", considerata a priori vittima dello sfruttamento. Bini riconosce che la sua proposta - principalmente volta a proteggere le prostitute di strada, il 65% del mercato in Italia, e soprattutto le ragazze minorenni, che costituiscono il 37% delle lucciole - è in controtendenza, visto che la maggior parte del dibattito in questo momento va verso la regolamentazione del fenomeno.
Ma al di là del merito del testo, a stupire è la mail anonima ricevuta dalla parlamentare democratica. "Sono 9 milioni i clienti di prostitute in italia e sono elettori, i voti non arriveranno se portate avanti queste proposte", è la minaccia elettorale ricevuta da Bini. Che prosegue adombrando la possibilità che i clienti delusi possano anche smettere di versare il proprio 2 x mille ai partiti, ormai fonte di sostentamento delle forze politiche dopo il taglio del finanziamento pubblico. Bini la prende
così: "La prostituzione vede tanti interessi coinvolti, c'è sicuramente anche un giro d'affari molto consistente ma è una cosa che rimando al mittente anche se ci fa capire quanti interessi ci siano dietro alla prostituzione e quanto la battaglia sia giusta"
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