
COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER…
GOVERNO AL PAN DI SPAGNA - PEDRO SANCHEZ HA PERSO AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FORMARE UN ESECUTIVO - IL LEADER SOCIALISTA HA INCASSATO 170 VOTI CONTRARI E 124 A FAVORE - GIOVEDÌ È IN PROGRAMMA UN NUOVO VOTO: A SANCHEZ BASTERÀ LA MAGGIORANZA SEMPLICE DEL CONGRESSO PER ESSERE INCARICATO PREMIER - MA SERVE L’ACCORDO CON PODEMOS…
Da www.ansa.it
Pedro Sanchez ha perso al primo voto di fiducia per formare un governo in Spagna. Il leader socialista ha incassato 170 voti contrari e 124 a favore. Le astensioni sono state 52. Giovedì è in programma un nuovo voto: a differenza di oggi, a Sanchez basterà la maggioranza semplice del Congresso per essere incaricato premier. Il candidato alla presidenza del consiglio avrebbe avuto bisogno al primo voto di 176 voti a favore, cioè della maggioranza assoluta.
Il leader del Psoe è rimasto molto al di sotto di questa cifra, ottenendo unicamente l'appoggio dei 123 deputati socialisti e del Partito regionalista di Cantabria. I popolari di Pablo Casado y i Ciudadanos di Albert Rivera hanno votato contro l'investitura nonostante il fatto che Sanchez avesse chiesto loro, ieri, di astenersi. I 66 rappresentanti del Pp e i 57 della opposizione sommati insieme fanno 123, identico numero dei deputati del Psoe.
E anche i 24 parlamentari del Vox hanno dato il loro no a Pedro Sanchez, come pure JxCat, Coalicion Canaria e Navarra Suma. Contrari anche i 14 deputati repubblicani di Erc, che sembrano però disposti ad astenersi nella seconda votazione di giovedì.
In quel caso, e se i socialisti avranno trovato nel frattempo un accordo con Podemos, il leader del Psoe potrebbe farcela. Colloqui sono in corso anche con i nazionalisti baschi e altre formazioni minori. I prossimi giorni saranno comunque cruciali e dall'esito dei negoziati - osserva la stampa spagnola - dipenderà se la Spagna avrà un governo e se si profilerà il fantasma del ritorno alle urne.
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