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"PEDRO SANCHEZ HA TRADITO I CATALANI" - TREMA IL GOVERNO SPAGNOLO: IL LEADER INDIPENDENTISTA PUIGDEMONT DELUSO DALLA MANCATA AMNISTIA PER CHI (COME LUI) È IN ESILIO ROMPE IL PATTO CON I SOCIALISTI - I MILITANTI SONO CHIAMATI A VOTARE L'ADDIO ALL'ESECUTIVO GUIDATO DA SANCHEZ: SI PREANNUNCIA UN AUTUNNO “INFERNALE” PER IL PREMIER GIA' ALLE PRESE CON IL CASO DI CORRUZIONE INTERNA AL PSOE - SÁNCHEZ OSTENTA FIDUCIA CONVINTO CHE IL PARTITO DI PUIGDEMONT NON ARRIVERÀ A VOTARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA PRESENTATA DAL PARTITO POPOLARE E DA VOX...

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Benedetta Perilli per la Repubblica - Estratti

 

Un patto che non viene rispettato è un accordo rotto. Non aiuteremo un governo che non aiuta la Catalogna», ha dichiarato Carles Puigdemont da Perpignan, dove ha riunito ieri la direzione del suo partito indipendentista catalano Junts per votare all'unanimità la rottura dell'accordo di governo con Pedro Sánchez.

sanchez puigdemont

 

«Se i militanti confermeranno il nostro voto, il governo spagnolo non potrà ricorrere alla maggioranza, non potrà approvare il bilancio e non avrà la capacità di governare», ha aggiunto in quello che voleva suonare come un requiem per l'esecutivo socialista ma che in verità non sembra impaurire il premier spagnolo.

 

La decisione era nell'aria e ora attende di essere ratificata — e quasi certamente lo sarà — dai circa 6mila iscritti del partito che la valuteranno attraverso un referendum telematico mercoledì e giovedì.

 

Quel patto di governo siglato a Bruxelles era stato voluto nel novembre 2023 da Sánchez e permetteva al leader socialista di essere riconfermato premier, dopo oltre tre mesi da una esile vittoria senza maggioranza, grazie al sostegno di Junts che gli forniva sette deputati.

 

SANCHEZ PUIGDEMONT

In cambio, il partito dell'ex presidente regionale aveva blindato per sé e per circa 1.400 separatisti una legge di amnistia che consentiva loro di cancellare i presunti reati legati al referendum illegale del 2017 per l'indipendenza catalana.

 

Troppe però le promesse non mantenute secondo gli indipendentisti catalani che già da tempo minacciavano la rottura con il Psoe: tra queste la mancata attuazione dell'amnistia, negata dalla Corte suprema nel 2024 lasciando il leader catalano e gli altri ancora in esilio; il non avvenuto riconoscimento della lingua catalana nell'Unione europea e la richiesta ancora non soddisfatta di trasferimento dei poteri in materia di immigrazione alla Catalogna.

 

La rottura rischia ora di mettere a dura prova la tenuta già delicata del governo Sánchez, in quello che la stampa spagnola ha definito «l'autunno infernale» del presidente del Governo che, in cerca dell'approvazione per la legge di bilancio 2026 (le ultime due sono state prorogate), ora potrebbe perdere anche l'appoggio dei sette deputati di Junts. E giovedì dovrà intervenire in Senato sul "caso Koldo" e sulla presunta corruzione interna al partito socialista.

 

Carles Puigdemont A BARCELLONA

Secondo fonti citate da El Paìs il premier spagnolo è sereno e ha chiesto ieri alla leadership del partito di «non cedere alla provocazione e di continuare a tendere la mano» a Junts.

 

Sánchez sarebbe dunque certo che il partito di Puigdemont non arriverà a votare la mozione di sfiducia presentata dal Partito Popolare e da Vox. «La mossa della destra di Junts potrebbe servire a fare pressioni sul governo per ottenere concessioni ma Sánchez continuerà a governare anche senza maggioranza. Forse in futuro potrebbe portare a nuove elezioni», spiega Nacho Corredor, politologo.

 

«L'unico modo per farlo cadere realmente è una mozione di sfiducia ma è improbabile che questo avvenga perché in Spagna il tema territoriale non è ancora risolto ed è impossibile che le destre, nazionaliste e nazionali, possano volere la stessa cosa», (...)

carles puigdemontcarles Puigdemont esce dal carcere