PENATI BANCARI - COSA DOBBIAMO PENSARE DI BANCA INTESA (E CHE BANCA, NON LA SOLITA FILIALINA SVIZZERA DELLA BANCHETTA PRIVATA DI CONFINE) CHE CONSENTE UN MEGA VERSAMENTO IN CONTANTI (1,1 MILIONI DI EURO) DA PARTE DI TERZI SUL CONTO DI UN SUO CLIENTE ITALIANO E POI NE ORGANIZZA IL RIMPATRIO TRAMITE LA FIDUCIARIA DELLA BANCA STESSA? MICA PENSEREMO CHE LA COSA, PER QUEGLI IMPORTI, SI POSSA FARE CON UNA FIRMETTA NASCOSTA DI UN FUNZIONARIO QUALUNQUE?....

Bankomat per Dagospia

Il danaro non dorme mai, sostiene il famoso titolo del sequel di ''Wall Street''. Ma neppure si muove da solo.

Dall'ordinanza di applicazione di misure cautelari del Tribunale di Monza, per Filippo Penati ed altri, si evince fra le tante cose che il noto imprenditore Pasini nel marzo 2001 ha versato la non tenue cifra di 1,1 milioni di euro circa su di un conto corrente presso Banca Intesa International a Lussemburgo.

Conto corrente non suo, ma di proprietà di un altro imprenditore coinvolto nel giro di "dazioni" dell'inchiesta monzese, tal Di caterina. Che a sua volta li ha fatti rientrare a Monza su altri suoi conti correnti presso Banca Intesa, dietro lo schermo fiduciario di SIREFID, fiduciaria di banca Intesa stessa.

E' solo una delle tante circostanze nelle quali compare il supporto attivo di Banca Intesa. Alcuni giornali hanno già dato conto, seppure con la dovuta sordina che si applica quando è in ballo la prima banca italiana, di riunioni fra gli indagati nelle quali si organizzavano provviste e movimenti di danaro chiaramente finalizzati ad operazioni "anomale" , con la attiva presenza di un funzionario di Banca Intesa (era lì a titolo personale all'insaputa dei suoi capi?).

Bankomat non lavora presso Banca d'Italia, anche se gli piacerebbe tanto essere una mosca presso quelle auguste sale e capire come i funzionari ed i responsabili del prestigioso Istituto leggono e controllano i fatti che stanno emergendo nel caso Penati. O in tanti casi simili. Dove senza la attiva e precisa collaborazione delle banche i movimenti di danaro anomali e spesso illegali semplicemente non sarebbero possibili.

La curiosità ci ha anche spinto a raccontare di un'altra inchiesta, proprio incentrata su questo tema, quella della Procura di Roma sul Banco Desio, dove parrebbe che la Guardia di finanza abbia scoperto un sistema organizzato proprio a incassare i contanti dei clienti per cosi dire "fuori dal circuito normativo" onde incanalarli su conti esteri gestiti dallo stesso gruppo bancario. (E torneremo su questa vicenda di Desio, ora che le indagini sono chiuse. Anche se la semestrale del Banco Desio ovviamente non ne riferisce debitamente al mercato...)

Tornando a Monza ed alle penose vicende di Penati, sia chiaro che Banca Intesa, a scanso di equivoci, è solo una banca e non certo un PM: in tutti i movimenti bancari del mondo, dei soggetti probi come dei banditelli, una banca è pur sempre necessaria e non è detto che sia complice dei banditi.

Tuttavia, se analizziamo con un attimo di calma il dettaglio di cronaca del versamento in Lussemburgo, dell'interposizione della fiduciaria e del rientro in Italia, tutto sotto la regia di Banca Intesa, forse comprendiamo come dalle banche si potrebbe pretendere maggior serietà. E da Banca d'Italia maggior controllo.

Andiamo con ordine. Se uno in Italia ricevesse sul suo conto corrente un versamento in contanti non dico di un milione, ma anche solo di diecimila euro, da un terzo che non è titolare del conto corrente in questione, la cosa sarebbe (normalmente) semplicemente impossibile. Chi non è abilitato ad operare sul conto non può neppure versare.

Mentre se a fare detto versamento fosse il legittimo titolare, scatterebbero comunque le norme sulle segnalazioni a Banca d'Italia delle operazioni anomale. Addirittura, e non solo per il caso dei versamenti in contanti, al sottoscritto una primaria banca italiana anni addietro telefono' apposta per chiedere conto di un accredito da ventimila euro che avevo ricevuto dall'estero. Spiegai essere un emolumento per la mia presenza in un consiglio di amministrazione di una società francese. Tutto a posto e tutto regolare. Lo annotarono.

Altra norma operativa notissima: se un cliente italiano riceve anche solo una garanzia o un versamento dall'estero sul suo conto italiano, pur nell'ambito della stessa banca, e pur trattandosi di movimenti fra conti correnti sempre facenti capo al medesimo cliente, la cosa farebbe scattare segnalazioni interne ed esterne.

Cosa dobbiamo pensare di una banca italiana (e che banca, non la solita filialina svizzera della banchetta privata o popolaretta di confine...) che consente un mega versamento in contanti da parte di terzi sul conto di un suo cliente italiano e poi ne organizza il rimpatrio tramite la fiduciaria della banca stessa? Penseremo mica che la cosa, per quegli importi, si possa fare con una firmetta nascosta di un funzionario qualunque?

Traete da soli le considerazioni finali, non quelle di maggio del Governatore di Banca d'Italia, ma le vostre, eventualmente anche sull'operato di controllo dei collaboratori del Governatore...

Qualche settimana fa, su Republbica, il Penati che fa il Professore e che scrive cose sagge ci spiegava una cosa semplice, che ben si applicherebbe anche al caso del suo omonimo politico e banditelli di contorno. Le banche da sempre organizzano e controllano - e forniscono debiti rendiconti mensili - i movimenti di danaro dei loro clienti. Se lo Stato inseguisse il danaro, i rendiconti di cassa, e li acquisisse nei modi di Legge, avrebbe la mappa delle entrate e delle uscite , e verificando facilmente quelle che non si giustificano potrebbe disturbare un po' di più i furbetti del quartierino.

Può uno Stato serio accettare che la filiale estera di una banca italiana accetti operazioni che la filiale italiana dello stesso gruppo bancario non potrebbe fare senza tutta una serie di domande e segnalazioni? Banca d'Italia non ha nulla da dire sull'organizzazione di manovre tipo quella che abbiamo tratto dalle indagini monzesi, manovre che come sappiamo tutti si fanno troppo spesso e che sono, per la verità, tutto fuorché operazioni non tracciabili e nascoste?

Punto. Controllare i disonesti quando si parla di danari, volendo, è semplice. Perchè passa tutto sempre dalle banche e lascia traccia.
Volendo.

 

ASSEGNO DEL GIRO PASINI-DI CATERINA-PENATILA PRESUNTA CAPARRA DA GAVIO A DI CATERINA PER UNA CASA MAI COMPRATAASSEGNO DEL GIRO PASINI-DI CATERINA-PENATIpenati e bersani Corrado Passera Ad di Intesa San PaoloBanca Intesa