DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL…
1 - VIDEO - CAMPANIA, FUORIONDA DI CALDORO MENTRE IL SUO CANDIDATO SI RITIRA: “GIORNALISMO DEL CAZZO”
2. TREMA LA CAMPANIA…
Carlo Tarallo per Dagospia
Napoli trema, la Campania suda freddo. A 10 giorni dalle elezioni regionali più roventi della storia l’intera regione è una polveriera pronta a esplodere. I candidati ogni mattina aprono i giornali con un brivido di terrore: a chi toccherà essere sputtanato?
Questa mattina il Fatto Quotidiano rivela le dichiarazioni di un pentito dei casalesi su Massimo Grimaldi (non indagato): si tratta di uno degli uomini in assoluto più vicini al presidente della Regione, Stefano Caldoro. Dagospia pubblicò in anteprima una fotografia assai gustosa: quella del matrimonio di Grimaldi, capolista del Nuovo Psi a Caserta. I testimoni di nozze erano lo stesso Caldoro… e il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Lello Topo! Nozze bipartisan, officiate in pompa magna dal Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe…
2. “GRIMALDI E’ AMICO DEL CLAN” - IL PENTITO E L’UOMO DI CALDORO
Vincenzo lurillo per “Il Fatto Quotidiano”
Salvatore lanuario è un pentito del clan dei Casalesi. Massimo Grimaldi è un consigliere regionale ricandidato in Campania nella coalizione dell'azzurro Stefano Caldoro. Da un anno lanuario sta parlando ai pm della Dda di Napoli dei rapporti tra Grimaldi e la famiglia del boss "Sandokan", Francesco Schiavone. "Grimaldi è un mio amico" ha affermato lanuario nel verbale illustrativo della collaborazione, la traccia entro la quale la Dda deve circoscrivere il lavoro nei sei mesi successivi.
Il Fatto Quotidiano è in possesso dei primi due interrogatori dei pm Giordano e Landolfi, datati 5 e 10 giugno 2014: 18 pagine esplosive, con molti omissis. Secondo lanuario "(Grimaldi) giocava nei circoli di Pasquale Schiavone, chiese aiuto elettorale ai miei accoliti del clan. In particolare si rivolse alla famiglia Schiavone. Grazie anche al loro aiuto riuscì ad essere eletto. In cambio si dichiarò disponibile verso il clan per eventuali appalti pubblici, dicendo testualmente 'avrete sempre un vostro compagno'".
Ianuario cita un appalto per le rotonde stradali a Nocelleto (nel Casertano, ndr): "Venne aggiudicato ad una ditta di Cancello Arnone per effetto dell'interessamento di Grimaldi". Tra i favori che il clan avrebbe reso al politico, la copertura dei debiti di gioco di Grimaldi nelle bische clandestine. "Spesso Grimaldi perdeva ingenti somme a poker (in una sera anche 30.000 euro), accumulando debiti consistenti. In quel caso Nicola Schiavone (il figlio di Sandokan, ndr) provvedeva lui per estinguerli, oppure garantendo con gli altri giocatori".
Grimaldi non è un nome ramazzato in coalizione all'ultimo minuto. Da dieci anni gravita nel Nuovo Psi, il partito federato a Forza Italia che ha nel governatore Caldoro il leader nazionale. È il presidente uscente della commissione Bilancio e si ricandida da capolista di 'Caldoro Presidente' a Caserta. Ovviamente le parole di un collaboratore di giustizia non sono oro colato e in assenza di riscontri investigativi non possono inchiodare a un giudizio di colpevolezza.
Grimaldi non risulta indagato e potrebbe essere vittima di una calunnia.
La Dda però ritiene lanuario sufficientemente attendibile per depositarne i verbali in un processo a Santa Maria Capua Vetere sulle infiltrazioni camorristiche nella gestione della sanità casertana. Processo nel quale il candidato è stato sentito come testimone. Durante l'udienza, secondo la ricostruzione del sito Casertace.net, il pm gli ha chiesto se era vero che avesse giocato d'azzardo in bische clandestine con gli Schiavone. Grimaldi ha poi inviato a un sito concorrente una lettera: "La camorra mi fa solo schifo, tutto il resto sono notizie ridicole e grottesche".
Il deposito dei verbali di lanuario è successivo alla testimonianza di Grimaldi. Il pentito sostiene che "Grimaldi aveva un rapporto molto intenso con Nicola Schiavone" e si interessò anche per far vincere un appalto all'ospedale di Caserta ad un altro figlio di Sandokan, Carmine Schiavone. Il collaboratore racconta che per favorire l'impresa indicata da Grimaldi per le rotonde stradali gli fu chiesto "di intervenire presso il clan per avvicinare le ditte concorrenti e farle allontanare dalla gara", E rivela i dettagli di un suo incontro con il politico in un bar di Sparanise. "Grimaldi mi disse che da quel momento in poi non era più opportuno incontrarci. Lui era una persona istituzionale. Io uno del clan. Non era il caso che ci vedessero insieme. Mi disse che dovevamo fare attenzione anche alle telecamere del bar. Da quel momento non l'ho più incontrato".
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