DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
1.USA 2016, CARSON DAVANTI A TRUMP NELL'ULTIMO SONDAGGIO WSJ/NBC
Ben Carson è il candidato repubblicano alla Casa Bianca preferito dagli elettori. A tre mesi dai caucus dell'Iowa, il primo Stato a votare, il neurochirurgo in pensione si conferma davanti a Donald Trump anche nell'ultimo sondaggio nazionale di Wall Street Journal/Nbc News, dopo il sorpasso effettuato nei giorni scorsi in altre rilevazioni. Continua comunque a trattarsi di un testa a testa tra loro due, a conferma della volontà degli elettori repubblicani di indirizzarsi verso candidati non tradizionali, senza esperienza politica.
marco rubio jeb bush ben carson
Per quanto riguarda le rilevazioni di Wsj/Nbc, è la prima volta da giugno che Trump non è in testa: Carson è salito al 29%, mentre il miliardario di New York è sceso al 23 per cento. Alle loro spalle, due giovani senatori: Marco Rubio, in calo all'11%, e Ted Cruz - che è piaciuto a molti elettori nell'ultimo dibattito - salito al 10 per cento.
L'allontanamento dell'elettorato dall'establishment è testimoniato anche dagli insoddisfacenti risultati che continua a ottenere Jeb Bush, quinto con l'8% delle intenzioni di voto; il dato più preoccupante per l'ex governatore della Florida è che, per la prima volta, ci sono più elettori repubblicani che hanno detto di non prendere in considerazione la possibilità di votare per lui (52%), di quelli invece possibilisti (45%).
2."LE PIRAMIDI D'EGITTO ERANO GRANAI, NON TOMBE". LA TEORIA DEL CANDIDATO REPUBBLICANO CARSON
Le piramidi d'Egitto sono state costruite da Giuseppe, il personaggio biblico, per conservare il grano e non, come credono gli archeologi, per dare sepoltura ai faraoni. E' quanto sostenne nel 1998 Ben Carson, il neurochirurgo in pensione oggi candidato alle primarie repubblicane per la corsa alla Casa Bianca. Nel video pubblicato dal sito Buzzfeed, il medico è ripreso mentre interviene a una cerimonia di laurea all'Università di Andrews, istituto legato alla Chiesa cristiana avventista del Settimo giorno.
un archeologo egiziano risponde a ben carson
"La mia teoria personale è che è stato Giuseppe a costruire le piramidi per conservare il grano", dice Carson, sostenendo che non si potrebbe giustificare altrimenti la loro dimensione: "Gli archeologi ritengono che le piramidi siano state costruite per servire da tombe ai faraoni. Ma, se ci pensiamo bene, allora vorrebbe dire che queste tombe sono davvero enormi". Interpellato dalla Cbs, il candidato repubblicano ha dichiarato di essere "ancora della stessa idea".
Nel libro della Genesi, Giuseppe è uno dei 12 figli di Giacobbe, venduto dai suoi fratelli come schiavo a mercanti diretti in Egitto, dove diventa l'uomo più potente al fianco del Faraone. Sempre nello stesso filmato Carson respinge l'idea secondo cui le piramidi sarebbero state concepite da extraterrestri: "Non abbiamo bisogno di alieni quando abbiamo Dio". Carson risulta al momento in testa nei sondaggi al fianco del miliardario Donald Trump.
3.E RUBIO HA USATO LA CARTA DEL PARTITO PER RIFARSI IL PARQUET
Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
marco rubio donald trump ben carson
Da Ignazio Marino a tanti altri politici, quello di inciampare sull' uso discutibile delle carte di credito è un incidente che si presenta con una certa frequenza. L' ultimo chiamato a giustificarsi per l' utilizzo disinvolto del «plastic money» è Marco Rubio, il giovane senatore della Florida che ora ha il vento in poppa nella corsa alla «nomination» repubblicana alla Casa Bianca, dopo aver vinto il dibattito televisivo di una settimana fa.
Vento in poppa ma anche riflettori accesi alla ricerca di punti deboli o oscuri nel suo passato. Accade a tutti i candidati. Hillary Clinton è sotto tiro per l' uso dei soldi della fondazione filantropica del marito Bill, per l' identità di alcuni donatori (tra i quali figurano anche dittatori e miliardari corrotti) e per le parcelle di centinaia di migliaia di dollari richieste dall' ex segretario di Stato per parlare in pubblico.
Jeb Bush è stato criticato per aver guadagnato soldi attraverso società che facevano affari con lo Stato della Florida del quale il figlio e fratello di presidenti era governatore. E Trump, che si considera fuori dalla mischia perché, da miliardario, non ha problemi di finanziamento della sua campagna elettorale, è sotto i riflettori per le protezioni pubbliche avute quando i suoi investimenti nei casinò sono andati male e le sue società hanno dichiarato bancarotta.
Ora tocca a Rubio: da giorni il 44enne senatore di origine cubana è nel mirino di avversari che ora lo temono. Ha cominciato Jeb Bush che lo accusa di assenteismo al Senato e lo invita a dimettersi e intanto accumula dossier sull' ex delfino, mentre Donald Trump che si è attaccato perfino alla forte traspirazione della pelle di Marco: «Ci vuole più aria condizionata nei dibattiti. Povero Rubio: suda come una fontana». Ma il tycoon non trascura certo la pista delle spese facili: «Sento dire da anni che Marco ha fatto disastri con le carte di credito. E' un pessimo gestore delle sue finanze».
Una sortita, quella di Trump, che rende bene la doppia insidia che Rubio si trova davanti: da un lato l' accusa di uso improprio di denaro non suo.
Dall' altro quella di avere le mani bucate. La prima accusa non è nuova: il caso dell' utilizzo disinvolto delle carte di credito del partito repubblicano col quale il giovane Rubio pagò, oltre a spese politiche, anche la ripavimentazione di casa, un viaggio familiare in Georgia, la riparazione di un minivan e altro ancora, venne sollevato già nel 2010 quando Marco fu eletto senatore. Allora il suo rivale, Charlie Crist, non andò lontano con le accuse: i Tea Party, che avevano scelto Rubio come loro paladino contro un Crist accusato di «collaborazionismo» con Obama, lo difesero a spada tratta e per l' ex governatore non ci fu scampo.
Ma quella per la Casa Bianca è un' altra partita: si ricomincia e tutto viene passato ai raggi X in modo più minuzioso. Rubio sostiene di aver già spiegato cinque anni fa, e poi in un libro autobiografico, di aver rimborsato con suoi assegni all' American Express tutte le spese personali pagate con quella carta di credito (in realtà una carta di debito). Ma il senatore fin qui non ha mai pubblicato i resoconti di quelle spese.
Ora promette di farlo «nelle prossime settimane». Molti commentatori e un' organizzazione politica fiancheggiatrice di Hillary Clinton gli chiedono perché ha aspettato tanto tempo se non ha nulla da nascondere, visto che il caso è già stato sollevato cinque anni fa.
marco rubio con jeb bush e mitt romney
Più che per eventuali illeciti (che quasi certamente non ci sono) il caso è imbarazzante per Rubio perché consente ai suoi detrattori di tirare fuori altre debolezze del Marco amministratore domestico: un appartamento pignorato per le rate del mutuo pagate in ritardo, il fondo pensione liquidato per tappare buchi delle spese familiari. il passo successivo sarà quello di chiedere se si può affidare l' amministrazione dell' America a uno che non sa amministrare nemmeno il bilancio di casa sua.
Ultimi Dagoreport
FLASH! – ALLARME ROSSO PER LE GRANDI BANCHE AMERICANE, GIA’ LATITANTI ALL’INAUGURAZIONE DELLA…
FLASH! - IL DAZISTA TRUMP, PER SPACCARE L'UNIONE EUROPEA A COLPI DI TARIFFE SUI PRODOTTI ESPORTATI…
DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO…
DAGOREPORT – IL MIRACOLO DEL GOVERNO MELONI: HA UNITO LA MAGISTRATURA – LE TOGHE SI SONO COMPATTATE…
DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…