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Caterina Soffici per "Il Fatto Quotidiano"
La cosa che manca di più, come ha scritto il Telegraph, "sono gli occhi da cerbiatto e lo sguardo triste della principessa". Che poi sono le cose che piacevano di più agli inglesi. Quindi il film biografico su Lady Di (Diana - La vita segreta, diretto da regista tedesco, Oliver Hirschbiegel, in Italia dal 3 ottobre), è stato stroncato in un coro unanime che comprende tutto l'arco costituzionale della stampa britannica.
Intellettuale e popolare, di destra e di sinistra, democratica e monarchica. Peschiamo alla rinfusa tra i titoli di questi giorni: "Disastroso", "Sensazionalismo a buon mercato", "imbarazzante", "terribile", "lurido sensazionalismo ridondante", "atrocemente intrusivo", "contorto", "uno sforzo scadente e infelice, sembra uno sceneggiato televisivo mattutino".
Non è piaciuto perché di segreto non c'è niente. Tra diari, rivelazioni, falsi complotti, teorie che accreditano la tesi dell'omicidio da parte dei servizi segreti (quelle non mancano mai), la vita e la morte di Lady Di sono state indagate e sviscerate fin troppo nei 16 anni dallo schianto nel tunnel di Parigi.
Il film pesca una storia romantica e sdolcinata dell'amore tra Diana (Naomi Watts) e il cardiochirurgo Hasnat Kahn (Naveen Andrews), che segreta non era. Come tutte le scorribande della principessa triste in cerca di libertà , rottura degli schemi e felicità . Gli inglesi non perdonano a questo film di non rendere omaggio alla trasgressione e alla grandiosità che Diana rappresentava. La sua era la fiaba della principessa del popolo.
La ragazza dagli occhi di cerbiatto cornificata dal marito e odiata dalla suocera. Morta in una sorta di fuga dai cliché e della convenzioni. à questo che piaceva di lei. à questo che il film non riproduce. Basta andare alla cancellata di Kensington Palace intorno al 31 agosto, l'anniversario della morte, per capire cosa è Lady Di per gli inglesi. à un delirio di bigliettini, cuoricini, mazzi di fiori, messaggi, fiocchi e pupazzetti. Lady Diana era glamour.
Tutte le ragazze avrebbero voluto essere come lei. In questo film è una single sfigata che si comporta come neanche Bridget Jones (come ha scritto il Guardian). Grandioso invece il silenzio della famiglia reale e dei principini. Ignorano e tacciono. Sanno perfettamente che qualsiasi reazione, anche un no comment, farebbe pubblicità a una pellicola che detestano. Così come nessuno ha mai commentato l'account Twitter Princess Diana e il diario della principessa in paradiso che è anche acquistabile online: Diana In Heaven: The Dead Princess Diaries, per la modica cifra di 1,53 sterline (2 euro).
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