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Da "lastampa.it"
Nella lotta contro il tempo per raggiungere un accordo entro la mezzanotte di oggi che possa scongiurare il fiscal cliff, i democratici hanno fatto importanti concessioni ai repubblicani, tra le quali la rinuncia al cardine della proposta di Barack Obama, cioè l'aumento delle tasse per i redditi superiori ai 250mila dollari.
Ora, nei negoziati che il vice presidente Joseph Biden sta conducendo con il leader Gop al Senato Mitch McConnell, si parla di aumenti di tasse solo per i redditi superiori a 450mila dollari annui.
Inoltre i democratici hanno accettato di non aumentare le tasse di successione. Nonostante questo i repubblicani continuano a negare l'accordo, perché vorrebbero che il tetto per l'aumento delle tasse fosse ancora più alto, a 550mila dollari annui, e contestano la proposta democratica di aumentare le tasse sui redditi finanziari anche per le famigli con un reddito di 250mila dollari.
Ancora più netti poi i contrasti tra le due parti riguardo all'ormai famosa "sequestration", cioè i tagli automatici, e drastici, alla spesa pubblica che scatterebbero da domani in assenza di un accordo. I democratici vorrebberro trovare un modo di rinviarle la loro entrata in vigore al 2015, ma i repubblicani chiedono in cambio tagli al Medicare e ai sussidi per i disoccupati.
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha accusato i repubblicani di "intransigenza", ritenendoli responsabili della crisi provocata appunto dal fiscal cliff. Oggi comunque riprenderanno i negoziati in Senato per cercare l'agognata intesa. I repubblicani non riescono ad accettare l'idea che "la pressione fiscale sugli americani più ricchi debba aumentare di un poco", ha spiegato Obama intervistato dall'emittente televisiva Nbc: "La protezione dei contribuenti più agiati sembra essere l'unica cosa su cui sono d'accordo".
I repubblicani "dicono che la loro priorità è affrontare con serietà il deficit, ma il modo in cui si comportano sembra dimostrare che la loro unica priorità sia far sì che le esenzioni fiscali dei più ricchi siano mantenute" ha aggiunto Obama.
"C'è ancora uno scarto importante tra le due parti, ma i negoziati continuano. C'è ancora tempo per pervenire a un accordo e noi abbiamo intenzione di continuare a negoziare", ha detto sempre ieri Harry Reid, capo della maggioranza democratica al Senato. "Ci rivedremo alle 11 (le 17 in Italia) domani (oggi)", ha detto Reid. "Avremo, spero, altri annunci da fare", ha aggiunto. Reid conduce le trattative con il capo della minoranza repubblicana, Mitch McConnell, per tentare di giungere un accordo dell'ultimo minuto accettabile per il Senato e la Camera dei rappresentanti, dominata dai repubblicani. C'è tempo fino alla mezzanotte di oggi (le 6 di domani in Italia).
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