TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A…
Valentina Conte per “la Repubblica”
LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE
I poveri assoluti, quelli che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena, sfondano quota 5 milioni, per la prima volta dal 2005. Quelli relativi che faticano ad arrivare anche alla metà del mese volano a 9 milioni e 368 mila. Dati talmente allarmanti - «un' emergenza sociale» - che inducono il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ad accelerare sul reddito di cittadinanza, la misura chiave di contrasto alla miseria, pensata dai Cinque Stelle sin dal 2013: «Deve partire subito!» , scrive su Facebook. Come questo sia possibile nell' immediato non sembra ancora chiaro.
GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI
La misura vale 15 miliardi all' anno, più 2 miliardi per riformare i centri per l' impiego, snodo essenziale per la sua buona riuscita. «È arrivato il momento, anche entro il 2018, perché le coperture ci sono e le abbiamo individuate da anni » , insiste Di Maio. « Anche la Corte dei Conti ha riconosciuto che il reddito di cittadinanza è un diritto per le fasce più deboli della popolazione».
Il ministro vanta un via libera, al momento assai ufficioso, ottenuto dai suoi omologhi europei nell' incontro della scorsa settimana in Lussemburgo ad usare i fondi europei per finanziarla. Anche se quelli del ciclo attuale sono tutti impegnati o quasi. E quelli del nuovo ciclo spendibili solo dal 2022- 2023. Ieri ne ha discusso a Palazzo Chigi con il ministro dell'Economia Giovanni Tria e il sottosegretario Laura Castelli.
Sul tavolo le alternative possibili. Anche quella, un po' azzardata, teorizzata da Pasquale Tridico - docente di Economia del lavoro a Roma Tre, ex ministro " in pectore" dei Cinque Stelle e ora consulente di Di Maio - di portare almeno un milione di "scoraggiati" a iscriversi nei centri per l'impiego, diventare così disoccupati e dunque disposti a lavorare.
L'effetto sarebbe quello di alzare il Pil potenziale dell' Italia e per questa via creare uno spazio fiscale da spendere. Un trucchetto statistico, autorizzato dalle regole europee, che a detta del professore ha funzionato in Germania con gli immigrati. E che qui potrebbe portare in dote 19 miliardi, ben più di quanto necessario. «I dati Istat ci dicono due cose inattese» , osserva Cristiano Gori, coordinatore scientifico dell' Alleanza contro la povertà.
«La crescita fortissima delle famiglie povere con un figlio solo: prima della crisi erano quelle con tre figli. E poi l' ingresso in povertà degli anziani, fin qui gli unici a resistere. La povertà è sempre più trasversale. Anche sul territorio, visto che al Nord arriva al 7%. La sfida ora è valorizzare quanto esiste, il Reddito di inclusione. E costruire un progetto che dia risposte diverse ai tanti bisogni».
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