IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO…
Estratto dell’articolo di Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”
alfredo mantovano giorgia meloni
Leggère o non leggère, nessuna differenza: le droghe sono tutte uguali. E la legalizzazione è un concetto di libertà errato, paragonabile a un «darsi alla morte». Ospite della commissione Stupefacenti delle Nazioni Unite a Vienna Alfredo Mantovano, uomo di punta del governo di Giorgia Meloni, si avventura in dichiarazioni in controtendenza rispetto a ciò che dimostra un’ampia serie di studi e ricerche moderne:
«Nostro dovere — le sue parole — è opporci a qualsiasi forma di traffico e anche alla legalizzazione di talune di esse, perché tutte sono dannose, non ci sono droghe leggère». E poi, ancora, «continuano a circolare con troppa insistenza messaggi fuorvianti, relativi alla presunta innocuità o leggerezza di talune sostanze».
Secondo Mantovano cannabis o — per dire — eroina sono sullo stesso piano. «Per chi intende riscrivere le legislazioni sulla droga avvicinandole a esperienze di legalizzazione, libertà ha la declinazione di fare quello che si vuole, incluso darsi la morte», ha spiegato alla conferenza Onu. […]
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