1. PERCHÉ IL PRIMO RESPONSABILE DELLE LARGHE INTESE PD-PDL SI CHIAMA BEPPE GRILLO 2. DOPO MARINI IMPALLINATO, GRILLOMAO DOVEVA FARE SOLO UNA COSA: RITIRARE RODOTÀ E ANNUNCIARE IL VOTO COMPATTO PER PRODI, CHE A QUEL PUNTO SAREBBE STATO ELETTO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CON I VOTI DETERMINANTI DEI GRILLINI 3. RENZI FARÀ DI TUTTO PER RIMANERE NEL PD E ASSUMERNE IL CONTROLLO. MA SE IL GOVERNO DOVESSE ANDARE AVANTI, PRESTO DOVRÀ AFFRONTARE LE ELEZIONI COMUNALI DI FIRENZE E LE SORPRESE POSSONO APPARIRE SOTTO LE SEMBIANZE PIÙ INASPETTATE

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DAGOREPORT

Come scrive uno scettico ‘'Spiegel'' sulla homepage del proprio sito, "Enrico Letta è l'ultima chiamata della vecchia guardia, ha solo 46 anni ma è un rappresentante della vecchia casta e dovrà anche collaborare con Silvio Berlusconi. Ma da lui difficilmente ci si può aspettare un grande impulso".

Insomma i tedeschi sono scettici su questo giovane/vecchio, sicuramente serio ed affidabile, timido e un po' introverso ma sicuramente tenace e determinato. Re Giorgio II, non c'è dubbio, ha colpito ancora. Ma la prova cui è chiamato il premier incaricato è veramente terribile, e già si vedono limiti e smagliature.

I prodiani per bocca di un certo Sandro Gozi parlamentare del partito democratico, in un programma radiofonico ha testualmente detto: "il nuovo Governo? Deve durare poco al massimo 6 mesi. Così si può andare al voto tra sette mesi e mezzo. Un Governo iperpolitico con dentro magari la Gelmini e Quagliariello per me sarebbe un colpo mortale, mi farebbe molto schifo. E non lo voterei se al suo interno ci fosse uno come Schifani". Una dichiarazione di guerra vera e propria in netta controtendenza rispetto alla maggioranza del PD.

Ma al di là di questi primi segnali molto preoccupanti di quanto impervio sia il percorso del nascituro Governo c'è un interrogativo che si pone con forza e che fin qui non ci pare esser stato sollevato: il PD aveva messo in campo a sua massima espressione nella persona di Pierluigi Bersani segretario del partito e candidato premier dopo primarie vere, tenuto bloccato il Paese per quasi 50 giorni nel tentativo di formare un Governo impossibile sempre affiancato dal giovane Letta anche nelle consultazioni.

Perché il PD dà oggi il via libera al vice segretario e non ha sostenuto il segretario candidato premier? Non vi è un di più di disinvoltura al di là delle scontate dimissioni di Bersani che hanno sancito il fallimento di un percorso politico senza sbocchi?

Lo diciamo perché l'assemblea nazionale del PD convocata dalla finto-dimissionaria Rosy Bindi per il giorno 4 maggio dovrà partire da qui e sciogliere questo nodo in profondità altrimenti il percorso già di per se accidentato del nascituro Governo diventerà un missione improbabile.

E tutti i malpancisti di destra e di sinistra se vogliono rendere un servizio al Paese dovrebbero render manifesto il loro dissenso ed anzi votare contro la fiducia perché questo rafforzerebbe il Governo, ovvero lo indebolirebbe in modo inesorabile.

Del resto che nei prossimi mesi il quadro politico sia profondamente destinato ad evolversi in modo completamente diverso è inevitabile. E ciò riguarderà tutti: il PD da questo punto di vista rappresenta il detonatore che fa saltare la santa barbara.

Il PDL è solo apparentemente compatto, molto apparentemente: basta intrattenersi in modo serio con tanti di loro ed emerge uno spaccato di guerre intestine per bande che non ha precedenti neanche nelle fasi di peggiore correntismo della Prima Repubblica.

Spesso sono cordate l'un contro l'altra armate legate da comuni interessi molto reali e molto concreti e saranno diversi i morti ed i feriti sull'altare del Governo in formazione perché la coperta è cortissima e gli aspiranti sono moltissimi.

Non ultimo degli aspiranti e' l'ineffabile Brunetta Renato, pronto a rivendicare con forza per sé la scrivania di Quintino Sella e pronto a fare il diavolo a quattro pur di ottenerla. Di fronte a tutti questi crescenti appetiti, molto opportunamente il Berlusconi Silvio è partito per gli Stati Uniti per partecipare ad una iniziativa del suo amico Bush. Ma, c'è da giurarlo, la diaspora del PD investirà in pieno il PDL ed a sua volta le cordate si trasformeranno in rotture insanabili in una logica di scomposizione e ricomposizione.

Anche Scelta Civica che tutti i sondaggi danno fortemente in picchiata è ormai un luogo dove ormai momentaneamente convivono almeno tre realtà diverse fra di loro per formazione, per provenienza e per prospettive confliggenti.

A sinistra di ciò che rimarrà del PD prenderà corpo rapidamente un tentativo di rafforzare la bandiere post-comunista. Ci sarà sicuramente Vendola, forse Ingroia vedremo chi altri fra fuori usciti del PD, giovani turchi respinti da Renzi compresi e quanti altri.

A proposito di Renzi, farà di tutto per rimanere nel PD e assumerne il controllo. Ma se il Governo dovesse andare avanti, presto dovrà affrontare le elezioni comunali di Firenze e le sorprese possono apparire sotto le sembianze più inaspettate.

La Lega 2.0 di Roberto Maroni si è data il compito in primo luogo di Esistere! Esistere! Esistere! Del resto Maroni ha la prospettiva di 5 anni di governo regionale della più importante regione italiana dove non a caso lui stesso definisce i suoi assessori come dei veri e propri ministri e da lì, dai risultati che conseguirà e dall'azione che potrà scaturire da un forte rinnovamento cui è avviato anche nel Veneto e nel Piemonte potrà ripartire su basi nuove individuando la sua nuova missione politica.

Da ultimo ma non perché meno importante il Movimento 5 Stelle di Grillo Beppe, ormai leader politico a pieno titolo. L'ex comico sicuramente ha conseguito successi miracolosi e ha portato in Parlamento 163 cittadini che mai avrebbero immaginato neppure di assistere dalle tribune ad una seduta della Camera o del Senato.

Tutta gente che non ha fatto alcuna gavetta politica, non ha fatto alcun corso di formazione politica, non ha praticantato politico e pur tuttavia è entrata legittimamente nella stanza dei bottoni. La rete già li sta monitorando e valutando con rigore e senza indulgenza.

Il Grillo Beppe leader politico invece presenta già enormi lacune vittima di una impostazione eccessivamente monocorde che spesso gli fa perdere di vista il conseguimento di clamorosi risultati che gli si presentano a portata di mano. E' come se un calciatore della sua squadra gli alza la palla a porta praticamente vuota e lui calcia mandando la sfera sugli spalti.

Volete un esempio? Quando l'altra mattina dopo che Marini Franco era stato impallinato dai franchi tiratori, Bersani e il PD acclamano la candidatura di Prodi Romano se avesse avuto un po' di fiuto politico doveva fare solo una cosa: ritirare Rodotà e annunciare che 5 Stelle avrebbe votato compatta Prodi, che sarebbe a quel punto stato eletto Presidente della Repubblica con i voti determinanti dei grillini e con un Governo che di lì a poco magari sarebbe stato presieduto proprio da Rodotà Stefano con il Cav. Berlusconi definitivamente sconfitto ed anzi umiliato e con il Paese che si avviava davvero in una fase completamente nuova e diversa per quanto ignota.

Non sappiamo se dire "per fortuna che non l'abbia fatto...", ma certo anche per 5 stelle si apre una prospettiva non facile e quello che sembra essere oggi un grandissimo fenomeno politico che parte dalla rete può risultare facilmente, per la sua fragilità, un flop clamoroso alle prossime elezioni (voto in Friuli docet).

 

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