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PERCHÉ BERLUSCONI HA INVITATO GIORGIA MELONI A VILLA CERTOSA - SUL TAVOLO IL FUTURO DELLA CENTRODESTRA: FRATELLI D’ITALIA, PUR IN ASCESA, RISCHIA DI FINIRE STERILE IN UN ANGOLO PER IL SUO ANTI-EUROPEISMO, COME UNA MARINE LE PEN QUALSIASI. E IL CAVALIER È L’UNICO CHE PUÒ RIVERGINARE SALVINI E MELONI PORTANDOLI ATTRAVERSO LA FUTURA FEDERAZIONE CENTRISTA NEL PARTITO POPOLARE EUROPEO – IN BALLO ANCHE COME RIPARARE LO SGARBO SUBITO IN RAI E UN AMMORBIDIMENTO SULLA QUESTIONE NO-VAX

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Gabriele Bartoloni per www.repubblica.it

 

salvini renzi meloni Berlusconi

L'estate porta con sé il clima giusto per stemperare i toni. Lo ha capito bene Silvio Berlusconi, fondatore di Forza Italia, leader di un partito dai numeri in sofferenza per il quale sta disegnando un ruolo di cuscinetto tra le due forze politiche ormai in competizione sul terreno sovranista: Lega e Fratelli d'Italia. Il Cavaliere ha invitato Giorgia Meloni nel quartier generale estivo di Villa Certosa. Lo ha fatto dopo aver raggiunto telefonicamente Matteo Salvini alla festa leghista organizzata a Cervia.

 

"La leadership di Salvini s'è rafforzata da quando ha cominciato a rappresentare tutto il centrodestra", ha detto Berlusconi davanti ai militanti del Carroccio. Un riconoscimento non da poco, seguito dalle scuse rivolte alla leader: "A Meloni abbiamo fatto uno sgarbo e dobbiamo rimediare".

 

meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni

Il riferimento è al mancato sostegno di Lega e Fi al consigliere Rai proposto da FdI. Un gesto, questo, che ha creato l'ennesima frattura all'interno di un'alleanza già spaccata dall'appoggio al governo Draghi, le cui conseguenze si ripercuotono sugli stessi temi che Berlusconi metterà sul tavolo di Villa Certosa.

 

Tra questi ci sono anche le elezioni amministrative. Agosto è l'ultimo mese disponibile per ricucire in vista dell'appuntamento elettorale di inizio ottobre. Roma, Milano, Torino, Napoli e Bologna. Sui candidati sindaci non c'è mai stato grande entusiasmo: accordi faticosi e divergenze sui temi nazionali hanno giocato un ruolo da non sottovalutare.

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA

Per questo, ora, Berlusconi punta a ricompattare gli alleati spingendo sul voto nei comuni. "Conquistare le città", è la parola d'ordine. Farlo "con il modello della nostra buona amministrazione e la qualità dei nostri candidati", dice intervenendo in videoconferenza davanti ai coordinatori regionali. "È davvero un imperativo necessario", insiste.

 

La leader di Fratelli d'Italia è rimasta ai margini dell'alleanza a causa del mancato sostegno al governo guidato da Mario Draghi. Una scelta che non ha fatto altro che inasprire gli stessi toni che ora Berlusconi vorrebbe raffreddare. Meloni alla vigilia dell'incontro fa filtrare di aver accettato l'invito per confrontarsi sulle prospettive del centrodestra e per capire se per gli alleati  l'esperienza di governo con Pd e M5S è un'opzione transitoria o, al contrario, replicabile anche in futuro.

 

berlusconi salvini meloni

Dubbi su cui Berlusconi cercherà di rasserenare l'alleata. Non è una caso che il Cavaliere abbia ricominciato a parlare di "federazione del centrodestra". Lo ha fatto, però, trovando la sponda di Salvini e il silenzio di Giorgia Meloni, che già in passato aveva espresso più di una perplessità sull'ipotesi-federazione. La leader di FdI ha già fatto sapere che non ha intenzione di finire all'interno di un contenitore unico. Soprattutto adesso che avrebbe la possibilità - stando ai sondaggi - di diventare il primo partito in Italia e ottenere la guida della coalizione.

SALVINI BERLUSCONI MELONI

 

"Il centrodestra unito o federato non annulla affatto le specificità delle diverse forze politiche che andranno a costituire, anzi le dovrà valorizzare", insiste Berlusconi davanti ai vertici del partito. Un concetto che ribadirà anche durante il faccia a faccia con la leader di FdI. E non solo.

 

SALVINI BERLUSCONI MELONI

Perché è proprio all'interno di FI che l'ex premier potrebbe incontrare le prime resistenze. Questo perché gli azzurri, a differenza di Lega e FdI, hanno pienamente aderito alle misure proposte dal governo per superare l'emergenza. Differenze, dicono sia Berlusconi che Salvini, con cui è possibile convivere. Giorgia Meloni, però, potrebbe non essere dello stesso avviso.