FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Marco Raffa per "la Stampa"
L'Italia dei Valori entra in rotta di collisione a Genova con la coalizione di centrosinistra che governa il Comune, e lo fa su un tema caldissimo per molte amministrazioni: l'Imu prima casa che nel primo bilancio dell'era di Marco Doria - da votare entro il 30 giugno avrà un'aliquota del 5 per mille, un punto in più rispetto al minimo. «L'Imu non era nel programma di maggioranza, quindi non la voteremo» ha dichiarato ieri il coordinatore regionale del partito di Di Pietro, onorevole Giovanni Paladini. In una conferenza stampa, l'Idv ha infatti annunciato che se nel bilancio del Comune ci sarà l'aumento dell'Imu sulla prima casa, l'Idv voterà contro.
Affermazioni che equivalgono a una dichiarazione di guerra all'interno della neonata amministrazione di centrosinistra. Specie all'indomani di una presa di posizione ufficiale del Pd che l'altroieri, proprio sul tema delle risorse da recuperare per abbassare l'Imu prima casa, aveva lanciato due proposte da concretizzare entro settembre: la dismissione di alcune partecipazioni non strategiche per il Comune (in primis, i bagni marini e le farmacie) e la riduzione del premio ai dirigenti che, da solo, vale 1,6 milioni di euro.
«Vorrei ricordare al Pd che l'Imu non era un punto del programma di governo della città - ha affermato ieri mattina Paladini - quindi l'Idv ha le mani libere. I cittadini non vogliono tasse ingiuste e odiose come l'Imu che colpisce in modo uguale chi guadagna cinquemila e chi 5 milioni di euro. Il 60% dei genovesi non vuole sentire parlare di Imu, soprattutto da un Comune che ha patrimonio immobiliare di un miliardo e 200 milioni di euro e partecipazioni in società di 555 milioni. Se passerà il bilancio con l'aumento dell'Imu noi voteremo contro».
I tempi in realtà sono molto stretti perché lunedì comincerà in Consiglio comunale la discussione sul bilancio e la votazione è attesa per mercoledì. I «numeri» per far passare il bilancio ci sono anche senza l'Italia dei Valori (che ha 3 consiglieri in una maggioranza di 25, per far passare il documento ne bastano 21) ma un eventuale voto contrario aprirebbe - lo ha ribadito ancora ieri il segretario regionale Pd Giovanni Lunardon - «un problema politico molto grave. Ma ci auguriamo che in queste ore qualcuno faccia un passo avanti e ci ripensi».
Analisi politica, numeri e ragionamenti che toccano la «pancia» dei cittadini-elettori-contribuenti si rincorrono in queste ore. Secondo l'Idv il bilancio «può essere approvato entro il 31 di agosto, non c'è motivo di accelerare i tempi». Tesi rigettata dal Pd. Spiega Lunardon: «Il bilancio si approva entro il 30 giugno, su questo non si discute. Per due ragioni: per evitare di far scattare l'esercizio provvisorio, e di conseguenza far crescere l'indebitamento del Comune.
Ma soprattutto perché per i cittadini non cambia nulla: chi pagherà l'acconto Imu prima casa il 30 giugno lo farà con l'aliquota al 4 per mille. E noi, entro settembre, ci siamo impegnati a mettere in campo le risorse, con dismissioni oculate e non con svendite di emergenza, che nella peggiore delle ipotesi porterebbe a reperire risorse per 12 milioni di euro, quindi ad alzare l'aliquota soltanto di mezzo punto».
Per il coordinatore ligure del Pd lo scostamento tra le stime sul gettito Imu dello Stato e del Comune di Genova, che «vale» 21 milioni di euro, potrebbe essere molto ridotto quando - sempre a settembre - si avranno i flussi di cassa reali dei conti del Comune. Ma intanto, nei prossimi giorni, la nuova «giunta rossa» che governa Genova potrebbe perdere, clamorosamente, i primi pezzi.
MARCO DORIA MARCO DORIA E DON GALLO MARCO DORIA MARCO DORIA LA VITTORIA DI MARCO DORIA ANTONIO DI PIETRO
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