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Paolo Levi per www.lastampa.it
Nicolas Sarkozy, nome in codice «Paul Bismuth», che trama contro quei «bastardi» dei giudici di Bordeaux. No, non è il plot di un thriller politico di serie B., ma i contenuti delle conversazioni telefoniche tra l’ex presidente francese e il suo fedelissimo legale, Thierry Herzog, secondo le ultime intercettazioni giudiziarie svelate da «Mediapart», uno dei giornali d’inchiesta più agguerriti di Francia. La gauche parla di «scandalo di Stato», mentre la destra denuncia la «persecuzione politica» dell’ex leader neogollista, proprio mentre cominciava a sognare un ritorno all’Eliseo nel 2017.
L’ultimo siluro di «Mediapart» avvalora le rivelazioni pubblicate il 7 marzo da «Le Monde», secondo cui il magistrato della Corte di cassazione, Gilbert Azibert si impegnò a spifferare all’ex presidente i contenuti, coperti da segreto istruttorio, delle indagini legate all’affaire Bettencourt. In cambio, Sarkozy avrebbe promesso all’alto magistrato una raccomandazione per un incarico a Monte Carlo.
Dalle sintesi pubblicate su «Mediapart», risultano molte telefonate scottanti e sospette di quell’abuso di potere che la procura ipotizza a carico di Sarkozy. Intestato a Paul Bismuth - una falsa identità «presa in prestito» da un vecchio compagno di scuola di Herzog - il secondo telefono cellulare usato dall’ex presidente per comunicare indisturbato con il suo legale si rivela una miniera di informazioni. Non tanto sulle presunte bustarelle dell’ex leader libico Gheddafi per la campagna presidenziale che nel 2007 portò Sarkozy all’Eliseo, motivo scatenante delle intercettazioni, quanto piuttosto per l’affaire Bettencourt.
Da quella vicenda, Sarkozy è stato prosciolto, ma per uscirne del tutto spera che la Cassazione stabilisca l’illegittimità del sequestro giudiziario delle sue agendine. Di qui, la necessità di chiedere continue informazioni all’«amico» Azibert. In un’intercettazione del 29 gennaio, Herzog - che bolla più volte come «bastardi» i magistrati dell’affaire Bettencourt - si rallegra con il suo assistito per il «lavoro» svolto da «Gilbert», che evidentemente continua a spifferare le informazioni coperte da segreto istruttorio.
Anche grazie alla rete intranet della Cassazione, a cui l’uomo di 67 anni ha libero accesso in quanto magistrato. Drin drin: altra telefonata, il 5 febbraio. Sarkò si dice pronto ad aiutare la sua talpa ad ottenere un posto a Monte Carlo. Herzog replica dicendo di aver già rassicurato Gilbert sul suo futuro. Sforzi che alla fine si riveleranno vani, visto che l’11 marzo la Cassazione confermerà la validità del sequestro delle agendine presidenziali.
Liliane Bettencourt Francoise Bettencourt con marito Jean Pierre Meyers
Il sindacato dei magistrati si è detto «esterrefatto» per questo ennesimo scandalo che scuote Parigi. Ad appesantire ulteriormente il clima, le «minacce molto violente» ricevute da Gerard Davet, il cronista di «Le Monde» che per primo parlò delle intercettazioni tra Sarkozy e il suo legale.
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