VOLA IL CATA-FALCO! - IL PIANO (FALLITO) DELLA SANTADECHÈ PER FAR SALTARE IL LETTINO (E IL PDL) VIA SMS: “I MINISTRI? LI DISTRUGGO”

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Claudia Fusani per "L'Unità"

Il messaggio è arrivato domenica, verso sera. Destinataria una deputata del Pdl. Mittente Daniela Santanchè reduce da quello che sembrava essere il successo della manifestazione di via del Plebiscito. Il contenuto è sicuramente meno festoso.

«Io i ministri del Pdl li distruggo». Così secco, senza aggiunta di emoticon e faccine. Una furia. Ecco cos'era domenica sera Danielona Santanché. I ministri del Pdl, che lei ha promesso di voler distruggere, l'avevano sconfessata 2 volte in poche ore quel giorno. E, orrore assoluto, tutto ciò era accaduto proprio davanti a colui che sembrava essere il suo unico credo politico: Silvio Berlusconi.

Ma che non tanti anni fa provò a sfidare alla premiership alla guida di La Destra lanciando un motto che divenne in fretta un mantra: "Berlusconi le donne le vede solo in orizzontale». Cambiare idea è legittimo. Quindi, per carità. Il punto però adesso è un altro: pitonessa Santanchè punta dritto non solo allo sfacelo del governo ma sta lavorando intensamente perché il Pdl si spacchi tra moderati di centro e oltranzisti a destra.

«Penserebbe lei di fare il capo o la leader di qualcosa...» butta là una deputata del Pdl. Il ministro Nunzia De Girolamo è stata ancora più chiara qualche giorno fa: «Non consentirò a nessuno di ballare o fare fortuna sulle disgrazie di Berlusconi».

Quando si dice Santanchè, si indica una squadra di parlamentari - non a caso rimasti tutti fuori dalla squadra di governo - che vanno da Verdini a Capezzone, da Gasparri a Nitto Palma.

Torniamo a domenica quando è stato chiaro a molti che il vero piano segreto di Santanchè, e del suo team, era far saltare il governo. Racconta una deputata del Pdl: «Tutti hanno aiutato per far arrivare a Roma più gente possibile, abbiamo riempito pullman e procurato materiale, bandiere, manifesti, striscioni, è stato un lavoraccio in meno di 48 ore e di domenica. Tutti noi volevamo che fosse una festa perché sappiamo come queste manifestazioni di affetto piacciono a Berlusconi».

Sabato sera, però, dopo l'annuncio che i ministri non sarebbero stati presenti, «Santanchè e Verdini cominciano a lavorare Berlusconi e fargli capire che insomma i ministri devono essere presenti all'indomani. Non per andare contro il governo ma per affetto e stima e solidarietà al leader del loro partito».

La loro assenza avrebbe potuto evocare «una spaccatura nel Pdl». Abile e furba, «una a cui le piacciono le persone che hanno ingoiato filo spinato» come ebbe a dire un suo ex fidanzato che certo non difetta di pelo sullo stomaco (Luigi Bisignani), la pitonessa era riuscita ad avvolgere nelle sue sperie il frastornato ma anche compiacente Berlusconi che non è mai chiaro in questa fase quanto usi o si facci ausare dagli altri.

«Almeno Angelino ci deve essere, lui è il segretario del partito» si era raccomandata Santanché consapevole al mille per mille che il vicepremier e il ministro dell'Interno in quella piazza sarebbe stato automaticamente per il Quirinale, e per il premier Letta, il segnale del game over.

È stato un lavoro lungo e difficile quello di Gianni Letta domenica mattina fino all'ora di pranzo per convincere il Cavaliere che i ministri non potevano essere presenti. E per far un ripasso sui toni e sui contenuti del discorso. Domenica Berlusconi ha deciso di far prevalere le «colombe». Ed è stata comunque una buona manifestazione. Triste, forse. Ma con una sua intensità. «Solo che Santanchè ha perso due volte quel giorno» continua la deputata del Pdl.

«La prima quando ha dovuto ingoiare il fatto che Berlusconi ha preferito la linea morbida e salvare il governo. La seconda poche ore più tardi, in serata, quando ha capito che tutti i ministri sarebbero arrivati a palazzo Grazioli per la cena». Tutti insieme intorno al tavolo, falchi e colombe. In quel momento, secondo la ricostruzione, è partito l'sms, «io e i ministri li distruggo».

A una fetta importante del partito, e non solo ai ministri, non piace neppure che Pitonessa insista così tanto e sempre sulla linea dura... «Vuole spettacolarizzare questa disgrazia di Berlusconi...». È sempre lei che spinge l'ex Cavaliere ad andare in carcere, cosa che non potrà mai succedere. Gli avvocati passano ore e giorni a spiegare osa fare. E lei fa sempre saltare il tavolo. E ogni minima speranza di trovare una soluzione.

 

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