DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Fabrizio Caccia per corriere.it - Estratti
ANTONIO DI PIETRO SUL TRATTORE
«Sì non è una dipietrata, io lo dico tenendo ben presente gli articoli 104 e 111 della Costituzione. La separazione delle carriere è solo la naturale conseguenza dell’art 111, una conseguenza di buon senso».
Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a un giudice terzo e imparziale. Questo dice l’articolo 111...
«Io c’ero! Quindi lo dico a ragion veduta. Prevedere che l’accusa e il giudice siano della stessa famiglia è un controsenso. Le carriere unite significa che giudice e pm fanno parte della stessa squadra, dello stesso ceppo. Ma così come in una partita di calcio l’arbitro e il giocatore non possono far parte della stessa squadra, anche nel nostro sistema processuale giudici e pm non dovrebbero percorrere la medesima carriera».
Chi critica la riforma, però, teme un indebolimento della figura del pm.
«È una fake news. Fino a prova contraria la riforma non modifica l’articolo 104 della Costituzione, secondo cui sia l’autorità giudicante sia l’autorità requirente sono totalmente indipendenti da ogni altro potere dello Stato. Anzi secondo me il pm avrà più poteri di prima. E comunque non è questione di riforma: la sudditanza al potere politico dipende solo dall’animus del giudice o del pm».
L’Anm però è sulle barricate.
«Nel giorno dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, anziché uscirsene dall’aula con la Costituzione in mano, li inviterei piuttosto a rileggersela meglio, la Costituzione. Quel giorno ci sarà il capo dello Stato, ci saranno esponenti del governo, rappresentanti del Parlamento: che si chiamino Giovanni, Maria, Franco o Michele sono istituzioni e girar loro le spalle è un’offesa.
Avete visto Trump? Ne diceva di tutti i colori su Biden, che era seduto proprio accanto a lui. Ma Biden non s’è mosso, poteva alzarsi invece è rimasto lì. Perché Trump era il presidente, l’istituzione. Lo so, se dico queste cose magari rimarrò isolato, come agli inizi del ’90, quando fuori dalla mia porta sul corridoio del Tribunale di Milano misi il cartello “qui non si sciopera”.
ANTONIO DI PIETRO SUL TRATTORE
Il presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, mi mandò un biglietto di ringraziamento. Perché scioperare? Ci sono le commissioni parlamentari di giustizia, c’è il Csm, ci si può confrontare. L’ordine giudiziario è un potere dello Stato, sei già indipendente, contro chi scioperi? Quando da pm criticavo il decreto Biondi io andai davanti alle telecamere a dirlo. Ma non ho fatto mai sciopero né picchetti. Per questo non mi sono mai iscritto all’Anm».
(…)
Anche Licio Gelli nel suo Piano di Rinascita era per la separazione delle carriere.
«Se c’è un delinquente che dice qualcosa di condivisibile mica puoi tagliargli la lingua perché è un delinquente».
tapiro ad antonio di pietroANTONIO DI PIETRO CIRCONDATO DAI GIORNALISTI ANTONIO DI PIETRO CON I SUOI ASINIla deposizione di bettino craxi davanti ad antonio di pietroantonio di pietro gherardo colombo francesco greco piercamillo davigo ANTONIO DI PIETRO AL RISTORANTE DELLA CAMERA
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