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Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"
Alla fine, chi resterà in mutande, Silvio Berlusconi o Gabriele Albertini? In verità , la lingerie, in modi differenti, non dispiace a nessuno dei due, ma sono in molti oggi a preoccuparsi di questa lotta all'ultima culotte.
Berlusconi non vuole che Albertini corra per la Regione Lombardia, in cambio è pronto a offrirgli la carota, se no il bastone: «Albertini ha governato la città di Milano per 10 anni grazie ai voti nostri e della Lega Nord e poi è andato all'Europarlamento. Ora è stato colto da un'improvvisa ambizione personale e si è candidato alla presidenza della Regione Lombardia, rischiando così di non consentire a noi di mantenere e rafforzare l'alleanza con la Lega anche a livello nazionale. Si comporta in maniera inaccettabile e incomprensibile».
Pronta la risposta del guastafeste Albertini: «A questo punto non posso proprio, neanche se lo volessi, acconsentire alla tua richiesta. La candidatura non è ormai più "mia", ma piuttosto "nostra". Sono ormai direttamente coinvolte migliaia di persone e qualche milione ci osserva». Attenzione, i milioni ci guardano!
Alla fine chi resterà in mutande? Da un po' di tempo sembra che la politica italiana non possa più fare a meno della preziosa lingerie. Ben prima di Nicole Minetti, nel 1998, l'allora sindaco Albertini si spogliò per promuovere la moda italiana. Con un costume da bagno in cachemire partecipò alla presentazione di Valentino. Sempre a Milano, non molto tempo fa, si è tenuta una manifestazione a favore di Berlusconi dal titolo «In mutande ma vivi», dove sventolava una gran pavese di mutandine di chiffon, sentinelle del pudor.
Berlusconi vive la candidatura di Albertini come un tradimento (stranezze della politica: tempo fa, Massimo Cacciari pensava di proporre Albertini come leader di una coalizione di centrosinistra per battere la Moratti), come una scheggia impazzita, insomma una mutanda pazza in libera uscita dal film di D'Agostino.
Il 2013 sarà l'anno del gerundio: l'Agenda di Monti, le mutande di Albertini, le vivande di Berlusconi alla moglie, la serranda di Bersani a Renzi, la iolanda di ... Diceva Marcello Marchesi: l'odore dei gerundi li stordisce.
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