UN PIRELLONE RITARDANTE PER BOBO MARONI

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DAGOREPORT

Ma perche' La proclamazione di Maroni Roberto alla presidenza della Lombardia ritarda? Cosa succede di tanto complicato? vi sono forse cosi tanti voti contestati da mettere in dubbio il risultato finale? E' solo per la stupefacente attesa di far coincidere la data con il suo compleanno, il 15 di marzo, o c'e' dell'altro?

Mentre a Roma Zingaretti, dopo aver giurato nelle mani del Presidente della Corte d'Appello di Roma, e' entrato per la prima volta nel suo nuovo ufficio di Presidente della Regione Lazio, nella regione considerata la culla dell'efficienza e dell'eccellenza - la Lombardia - buio pesto. Tanto che poco fa il presidente uscente Formigoni ha dichiarato che sono ancora del tutto incerte le tempistiche che porteranno ufficialmente Roberto Maroni al Pirellone bis, che non c'è una data certa per il passaggio delle consegne e che tutto dipende dal momento in cui verrà ufficializzata la nomina.

Domani si terrà a Roma la Conferenza dei Presidenti di tutte le Regioni italiane convocate da Vasco Errani con un odg molto impegnativo e subito dopo ci sarà un incontro con il ministro Barca sui temi relativi alla programmazione europea dei fondi strutturali 2014/2020. Maroni ci sarà lo stesso anche se non ufficialmente proclamato?

E visto che ci siamo, Bobo ha già annunciato ripetutamente confermato che i senatori Mario Mantovani del PDL e Massimo Garavaglia della Lega Nord ed il deputato Gianni Fava della Lega Nord saranno sicuramente assessori regionali: perché in nome dell'innovazione e della trasparenza dando un segno tangibile di cambiamento rispetto al passato non invita anche questi signori a dimettersi con tempestività, prima dell'insediamento delle Camere previsto per venerdì 15 marzo senza farlo poi dopo ed attendere mesi e mesi prima che possano essere nominati i primi dei non eletti che devono subentrare?

I Grillini, in agguato apprezzerebbero sicuramente altrimenti non mancheranno di censurare anche queste cattive abitudini.

 

 

Roberto Maroni Roberto Formigoni Nicola Zingaretti