ZUPPA DI NOZZE - ‘’FACCIO IL PM DA 46 ANNI E SONO ABITUATO A CHIEDERE CONDANNE, MA OGGI È LA PRIMA VOLTA CHE SONO ANCHE GIUDICE DELL’ESECUZIONE”. CON QUESTE PAROLE MARCELLO MADDALENA HA CELEBRATO IL MATRIMONIO DEL COLLEGA ROBLEDO

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gli sposi ascoltano il piccolo principe foto 568804

“Faccio il pm da 46 anni e sono abituato a chiedere condanne, ma oggi è la prima volta che sono anche giudice dell’esecuzione”. Con queste parole Marcello Maddalena, procuratore generale di Torino, giovedì sera ha celebrato il matrimonio del collega Alfredo Robledo con Corinna Di Marino, giovane amministrativista di Milano.

Il luogo scelto dagli sposi era la fortezza di Lonato del Garda, sul prato all’inglese delimitato da una cinta muraria con tanto di merletti medioevali che facevano molto mondo delle favole. E che andavano benissimo d’accordo con le letture scelte dal “Piccolo Principe” per la cerimonia civile.

Lui, il procuratore aggiunto di Milano che ha trascinato di fronte al Csm il suo capo, Edmondo Bruti Liberati, era vestito di blu e in perfetta forma dopo un’accurata dieta per mascherare al meglio i 64 anni. La sposa, quasi trent’anni di meno, alta, bruna, si è presentata in abito bianco con un lunghissimo velo che partiva dal gazebo e arrivava a un buon terzo del corridoio erboso che separava le file di sedie.

il procuratore generale di torino marcello maddalena celebra il matrimonio 568802

Tra gli invitati, circa duecento, non c’erano vip, ma molti compagni di lavoro di Robledo. A cominciare dai carabinieri e dai finanzieri che lo affiancano da sempre nelle inchieste, e da un bel pattuglione di magistrati tra i quali spiccavano Roberto Pellicano, Francesco Cajani in versione fotografo e Paolo Filippini. Presenti anche alcuni storici consulenti della Procura milanese e l’avvocato Giampiero Biancolella, di bianco vestito.