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IL PNRR ITALIANO È BLOCCATO E L’UE CI BACCHETTA – IN UNA RELAZIONE AD HOC, LA CORTE DEI CONTI DELL’UNIONE EUROPEA RILEVA “SCARSA CHIAREZZA” E “NOTEVOLI RITARDI” SUI RISULTATI ATTESI DALLE MISURE FINANZIATE DAL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA, IN ITALIA. IN PARTICOLARE IL MIRINO È SULLA DIGITALIZZAZIONE DELLE SCUOLE, CHE IN ALCUN REGIONI È ANCORA CLAMOROSAMENTE INDIETRO. NON UN BUON SEGNALE NELLE TRATTATIVE PER LO SBLOCCO DELLA TERZA TRANCHE DEL RECOVERY…

Da “La Stampa”

 

URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI

La Corte dei Conti Ue bacchetta l'Italia: in un'apposita relazione, rileva «scarsa chiarezza» sui risultati attesi dalle misure finanziate dal Pnrr per la digitalizzazione delle scuole e «notevoli ritardi», in alcune Regioni, sul programma di connettività a banda larga degli edifici scolastici.

 

Si tratta di criticità che Roma è chiamata ad eliminare parallelamente al lavoro per aggiornare il suo piano, con l'aggiunta del capitolo RePowerEu e l'eventuale traslitterazione di alcuni progetti (per cui la deadline del 2026 è giudicata sufficiente, senza bisogni di rinvii) alla programmazione di coesione. Una mossa che richiede comunque la modifica del Partnership Agreement tra Roma e Bruxelles sui fondi di Coesione per il settennato 2021-27.

 

URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI

L'eventuale spostamento di alcuni progetti alla Coesione, tuttavia, non prevede quello dei fondi del Next Generation previsti per i progetti stessi. Ed è qui che si inserisce una possibile via d'uscita per l'Italia: l'ipotesi di includere alcune risorse del Next Generation nel nuovo regime degli aiuti di Stato previsto dal piano per il rilancio dell'industria verde in Europa. Se ne parlerà in occasione della revisione del bilancio europeo attesa in una estate che, sul fronte del Pnrr si preannuncia caldissima.

GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN