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Fosca Bincher per “Libero Quotidiano”
C’è un complotto in Italia che fa ingrassare i poveri, ed è terribile: li costringono a mangiare cibi «ricchi di grassi e carboidrati tralasciando più facilmente la cura del corpo, a partire dalla bocca». Il meccanismo è spietato: ai poveri si fanno mangiare zuccheri e grassi, così «si abbassa il Ph della bocca e i denti, se non vengono ben detersi e spazzolati dopo ogni pasto, si cariano». C' è un elemento diabolico, che punta anche alla psiche dei poveri. Perché una volta cariati quei denti, si perdono: cadono. E i denti «sono utili per sorridere, per parlare e, ovviamente per mangiare».
Questa spectre che mina la salute psico-fisica dei poveri dopo avere tolto sorriso e favella, non smette soddisfatta di tanta malvagità. Come? «La mancata triturazione del cibo, a causa di mancanza di denti, fa sì che le persone siano più propense a ingerire cibi più facilmente deglutibili, anche senza doverli masticare, e questi si riconducono a categorie di cibi ipercalorici e iperlipidici, quindi dannosi per l' organismo; combinati con la mancata triturazione, si ha un assorbimento maggiore del cibo a causa di una cattiva e rallentata digestione».
Queste parole sono risuonate a scuotere le coscienze nell' aula di palazzo Madama ieri mattina. A pronunciarle una ex grillina approdata al gruppo misto in quota Italia dei Valori: Alessandra Bencini. Per tutta la mattinata il secondo ramo del Parlamento presieduto non a caso da Piero Grasso si è lanciato in discussioni altissime sugli italiani obesi.
Visto che di grandi temi legislativi non si può parlare (fatta eccezione per decreti legge e legge di stabilità che sono obbligatori), si è deciso di piazzare per mercoledì mattina un bel dibattito sugli italiani grassi. E i senatori si sono scatenati, presentando 5 mozioni sulla lotta all' obesità, tema serio, su cui anche i peones hanno trovato quel diritto di parola spesso a loro negato.
Naturalmente ci si è divisi anche sul grasso, con una parte dei senatori lancia in resta contro la lobby farmaceutica che vorrebbe fare passare dal servizio sanitario un farmaco anti-obesità di cui contestano l' efficacia. E l' altra parte schieratissima con quel farmaco. Ad aprire la tenzone è stato un medico grillino, Luigi Gaetti: «Oggi ci sono dei farmaci che vengono molto promossi per ragioni economiche per i quali c' è una forte attività di marketing, la cui funzione è molto scarsa.
L' ultimo, approvato pochi mesi fa, il liraglutide, costa praticamente 4.000 euro l' anno per ciascun paziente e in Italia i pazienti potrebbero essere un milione, quindi il trattamento verrebbe a costare 4 miliardi di euro. I trial affermano che questi farmaci hanno ridotto del 10 per cento il peso al 33 per cento della popolazione.
Ogni chilo perso è costato 782 euro. Forse sarebbe più opportuno dare 100 euro in maniera continuativa a chi perde un chilo...». Contro si è lanciato il fittiano Luigi D' Ambrosio Lettieri, che ha difeso il farmaco e chiesto anzi di renderlo disponibile a tutti in ogni regione a carico del servizio sanitario nazionale. Ma il verdiniano Lucio Barani a sorpresa si è schierato con il M5s, chiedendo una bella commissione di inchiesta sulla lobby farmaceutica: «Questo ramo del Parlamento deve decidersi a istituire una Commissione d' inchiesta per capire quali interessi regnino all' interno dell' Agenzia del farmaco italiano e del nostro Ministero della salute, perché lo scandalo dell' Aifa sui farmaci che fanno dimagrire è uguale, né più né meno, a quello dei farmaci per la cura dell' epatite C, che costano 40.000 euro a terapia in Italia e 800 euro in Egitto».
Barani però ha chiesto al governo di mettere una bella palestra in ogni ministero per combattere l' adipe in eccesso. Perchè? Semplice: «Rispetto ai loro colleghi di peso normale, i lavoratori obesi hanno in media tassi di assenteismo più elevati». E gli statali con la loro vita sedentaria peggio di altri, perciò il gruppo di Denis Verdini «invita il governo a promuovere l' attività fisica anche all' interno degli uffici pubblici, dove il personale svolge un' attività massimamente sedentaria, con l' individuazione di appositi spazi dotati di un minimo di attrezzatura per favorire il consumo energetico».
La piddina Venera Padua si è lanciata in un discorso altissimo, usando termini che nessuno ha compreso: «Noi viviamo in un ambiente che è veramente obesogenico», ha esordito, poi eallarmando sul «pericolo potenziale che hanno i tanti interferenti endocrini che sono diffusissimi e possono avere ripercussioni sull' apparato endocrino».
Il centrista Piero Aiello ha voluto inserirsi in un dibattito «così importante e così scabroso», e ha puntato il suo indice sapiente: «Gli obesi sono esposti ad un aumento del rischio neoplastico che, mi piace sottolinearlo, per le donne riguarda soprattutto il tumore alla mammella e all' endometrio mentre, per quanto riguarda gli uomini, al colon retto».
Alla fine i grillini hanno chiesto al governo di aumentare lo stipendio dei pediatri di base «a seguito della presa in carico di soggetti affetti da obesità e dell' accertato miglioramento dello stato di salute», e «un bonus fiscale, una tantum» per i grassi che dimostrino di essere dimagriti. Altri hanno proposto «Una minima tassazione da cui ottenere una quantità di denaro da investire in prevenzione, piuttosto che in medicine che si basano sul ritrovamento dell' ultimo gene».
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