
FLASH! - DOPO IL GRAN CASINO DEI NUMERI DI TELEFONO DEI VERTICI DELLO STATO SBATTUTI SUL WEB, DA…
Maria Serena Natale per Corriere della Sera
Il premier britannico David Cameron che rientra dalle vacanze per intervenire sul brutale assassinio del reporter americano James Foley e 19 ore dopo si lascia fotografare versione surfista in Cornovaglia.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama che trascorre quattro ore giocando a golf e compare sorridente subito dopo il discorso dedicato al giornalista ucciso e alla lotta contro lo Stato islamico.
Il primo ministro giapponese Shinzo Abe che viene informato delle 39 vittime della frana di Hiroshima e si rifugia, pure lui, nelle meditazioni golfistiche. E da Londra a Tokio, un coro unanime di critiche alle scelte «inopportune» dei leader in piena emergenza.
Come se in tempi di violenze e persecuzioni quei sorrisi tradissero la compostezza istituzionale che, malgrado la scioltezza comunicativa di politici alla continua ricerca di consensi e ribalta, ci aspettiamo dai capi di Stato e di governo. Come se dalle profondità del tempo riemergesse quel bisogno di silenzio e sobrietà che nasce nel dolore di un lutto condiviso.
BARACK OBAMA GIOCA A GOLF A MARTHA S VINEYARD
Un istinto che però si scontra inevitabilmente con la copertura totale ormai destinata alle imprese pubbliche e private dei leader, dal sistema hollywoodiano della politica made in Usa fino ai più rigidi cerimoniali della cultura nipponica. Un flusso mediatico-politico che alterna realtà e finzione, nel quale diventa più difficile condannare fughe sul green e fisiologici momenti di decompressione.
Di fronte agli scatti di un indomito Cameron che sfida i cavalloni e avanza sulla sabbia con la tavola da surf sotto braccio, esponenti dell’opposizione laburista hanno invocato un immediato rientro a Downing Street per mandare un messaggio chiaro sulla fermezza della leadership britannica nei confronti della crisi irachena.
BARACK OBAMA GIOCA A GOLF A MARTHA S VINEYARD
Identico trattamento, sull’altra sponda dell’Atlantico, hanno riservato i repubblicani a Barack Obama, invitato a lasciare senza indugio Martha’s Vineyard e le scorrazzate in golf car con occhiali da sole e cappellino. «Il capo di una nazione deve sempre mostrare moderazione» fa notare l’opposizione al giapponese Abe. Che certe rimostranze obbediscano anche a logiche politiche? Proprio per la gravità della crisi, le strumentalizzazioni sono più insopportabili dei sorrisi.
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