
LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA…
“È GRAVISSIMO CHE IL GOVERNO POSSA FARSI LA LEGGE ELETTORALE CHE GLI FA COMODO” – IL POLITOLOGO D’ALIMONTE IN DIFESA DEL BALLOTTAGGIO, CHE IL CENTRODESTRA VUOLE ABOLIRE PERCHE', DI SOLITO, AL SECONDO TURNO PERDE: “LA CONVINZIONE DEL CENTRODESTRA È CHE PER IL CENTROSINISTRA SIA PIÙ DIFFICILE TROVARE UN ACCORDO SU UN CANDIDATO COMUNE AL PRIMO TURNO MENTRE DIVENTA PIÙ FACILE AL BALLOTTAGGIO. NON È UNA TESI SBAGLIATA MA NON GIUSTIFICA CERTO UNA MODIFICA DI UN SISTEMA ELETTORALE CHE COME HO GIÀ DETTO HA MOLTI MERITI..."
BALLOTTAGGIO SBALLOTTATO – IL CENTRODESTRA VUOLE ABOLIRE IL SECONDO TURNO ALLE ELEZIONI DEI COMUNI CON PIÙ DI 15MILA ABITANTI, PURCHÉ IL CANDIDATO PIÙ VOTATO ABBIA RAGGIUNTO IL 40% DEI VOTI: AL SENATO È STATO PRESENTATO UN EMENDAMENTO AL DECRETO ELEZIONI, CHE DISCIPLINA IL VOTO DELLE PROSSIME AMMINISTRATIVE DI MAGGIO – LA MOSSA PENALIZZEREBBE L’OPPOSIZIONE, CHE SPESSO SI PRESENTA CON PIÙ LISTE SEPARATE CHE POI CONVERGONO AL BALLOTTAGGIO…
1 - BALLOTTAGGI, È UN BLITZ OPPOSIZIONI IN RIVOLTA "FURTO DI DEMOCRAZIA"
Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli per “la Stampa”
A destra i ballottaggi delle elezioni comunali non sono mai piaciuti. Perché le statistiche dicono che si traducono, molto spesso, in sconfitte. A sinistra lo sanno e, infatti, preparano le barricate di fronte all'ennesimo tentativo di abolire il secondo turno nei Comuni sopra i 15 mila abitanti.
«La destra sta provando a farsi una legge elettorale per i Comuni su misura, è inaccettabile – attacca Elly Schlein –. Chiediamo il ritiro di questo emendamento, che consideriamo una grave provocazione, useremo tutti gli strumenti parlamentari possibili per opporci a tale scempio».
La segretaria Pd si riferisce all'emendamento al decreto legge Elezioni, depositato nottetempo in Senato con le firme dei capigruppo di maggioranza, che stabilisce che a un candidato sindaco possa bastare il 40% dei voti al primo turno per essere eletto. E non il 50% più uno, come prevede la legge in vigore da più di trent'anni.
«Non c'è nessuna norma introdotta dal governo per decreto, ma c'è la possibilità di discutere della questione ballottaggi in sede di conversione del decreto», spiegano in una nota Lucio Malan di Fratelli d'Italia, Massimiliano Romeo della Lega, Maurizio Gasparri di Forza Italia e Michaela Biancofiore di Noi Moderati.
[…] Gasparri ricorda che «tale norma è già in vigore per le elezioni comunali della Sicilia e del Friuli-Venezia Giulia. E addirittura alle regionali in Toscana una coalizione che supera il 40% al primo turno si vede assegnare la vittoria». […]
[…] Forza Italia riprova anche a far slittare l'ineleggibilità o la decadenza di sindaci o governatori a dopo l'eventuale condanna definitiva e non già dopo il primo grado del processo. E non è chiaro se possa entrare in questo provvedimento la modifica delle modalità di voto degli italiani all'estero, con l'obiettivo di evitare truffe e irregolarità, in particolare nel voto per corrispondenza e nelle operazioni di scrutinio.
2 - ROBERTO D'ALIMONTE "È COSÌ DAL 2005: ORA BASTA CON I GOVERNI CHE SI FANNO LE LEGGI ELETTORALI A LORO COMODO"
Estratto dell’articolo di Francesco Moscatelli per “la Stampa”
«Purtroppo da noi si è da tempo affermata l'idea che le maggioranze di governo possano farsi le leggi elettorali che gli fanno comodo. Ha cominciato Berlusconi nel 2005 con il "porcellum" e si è andati avanti così. È un fatto gravissimo. Sarebbe l'ora che tutte le forze politiche si sedessero attorno a un tavolo e facessero delle riforme condivise, ma non pare che quell'ora sia arrivata purtroppo».
Roberto D'Alimonte […], la maggioranza punta all'elezione senza ballottaggio dei sindaci - nei Comuni sopra i 15 mila abitanti - qualora raggiungano il 40% dei voti al primo turno. Cosa ne pensa?
«La considero una modifica negativa per varie ragioni. Primo, a me piace l'idea che gli elettori abbiano a disposizione due voti e non uno solo. La modifica proposta priva l'elettore di un voto perché nella stragrande maggioranza dei casi l'elezione avverrà al primo turno. Secondo, il ballottaggio semplifica la scelta degli elettori mettendo a confronto solo due candidati e quindi rende chiaro che il secondo voto serve a decidere l'elezione. Questo responsabilizza gli elettori. Terzo, il ballottaggio è uno strumento educativo».
In che senso, educativo?
«L'elettore il cui candidato preferito non passa al secondo turno deve esprimere un voto per quello dei due candidati rimasti che gli piace di più o gli dispiace di meno. L'uso delle seconde preferenze ha due effetti.
Educa gli elettori al compromesso che è uno degli ingredienti essenziali della democrazia. Inoltre serve a far vincere candidati che hanno un sostegno più trasversale. […]».
Che effetti può avere un'operazione del genere in una fase in cui l'astensionismo in Italia ha raggiunto livelli mai visti?
«Togliere agli elettori la possibilità di esprimere un secondo voto certo non aiuta. Tanto più che gli elettori che vanno a votare al secondo turno sono i più motivati».
[…] «Con una soglia al 40% sufficiente per vincere in pratica l'elezione si decide al primo turno. La convinzione del centrodestra è che per il centrosinistra sia più difficile trovare un accordo su un candidato comune al primo turno mentre diventa più facile al ballottaggio. Non è una tesi sbagliata ma non giustifica certo una modifica di un sistema elettorale che come ho già detto ha molti meriti».
Questa proposta è propedeutica al premierato?
«La legge elettorale che deve essere abbinata alla elezione diretta del premier è ancora in alto mare. Al momento si sa che la maggioranza si sta orientando verso un sistema elettorale proporzionale con premio di maggioranza, cioè un sistema come quello in vigore nei Comuni e nelle Regioni.
Questi sistemi posso funzionare con due turni come nei Comuni o con un turno solo come nelle Regioni. Non c'è dubbio che la soluzione preferita sarà la seconda e non la prima proprio per le ragioni che stiamo discutendo qui».
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