
DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO…
“ORMAI BISOGNA RICONOSCERE CHE IL DIRITTO INTERNAZIONALE È SMANTELLATO: QUELLO CHE FUNZIONA È SOLO IL DIRITTO DELLA FORZA. LA RUSSIA CE L’HA? SÌ. GLI STATI UNITI? CERTAMENTE” – IL POLITOLOGO RUSSO VICINO AL CREMLINO, MARAT BASHIROV: “PIACCIA O NO A VOI EUROPEI, IL RUOLO DELLA RUSSIA COME GRANDE POTENZA, È GIÀ CHIARO A TUTTI. SE QUESTO INCONTRO GETTERÀ LE BASI PER UN ATTO INTERNAZIONALE, AVREMO UN RICONOSCIMENTO ANCHE FORMALE. MA NON È COMUNQUE FONDAMENTALE. TRUMP E PUTIN DISCUTERANNO DI MOLTE COSE, DALLA SICUREZZA NUCLEARE AL MEDIORIENTE. LE SORTI DELL’UCRAINA SONO L’ULTIMA PRIORITA’…”
Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”
[…] All’inizio dello scorso maggio […] Marat Bashirov disse in una intervista a questo giornale che prima di ogni accordo, prima di ogni ipotesi, ci sarebbe stato un incontro tra Trump e Putin, e che non c’era modo di sfuggire a questo passaggio cruciale.
Oggi, all’ex deputato di Russia Unita, politologo, professore della Scuola Superiore di Economia, titolare di una società che porta al Cremlino gli imprenditori stranieri, diventato tra le altre cose uno degli opinionisti russi più popolari, con oltre un milione di follower sul suo canale Telegram a pagamento, le ragioni della sua certezza di allora sembrano ancora più ovvie. «[…] I due presidenti affronteranno diverse questioni, tra le quali il soggetto ucraino non è il più importante. Né per noi, né per loro».
Quali sarebbero invece le priorità?
«Primo, la sicurezza nucleare, che va rivista alla luce dei nuovi vettori che rendono sempre più difficile intercettare i missili. Secondo: i problemi legati al commercio mondiale.
Quello che sta facendo Trump è applicare in maniera dosata i dazi nei riguardi di vari Paesi, e sicuramente si sta frenando nei confronti di Russia e Cina. È chiaro che i giocatori chiave sono questi grandi Paesi. Terzo: il Medio Oriente, dove è coinvolto un gran numero di Paesi con corridoi di trasporto e sicurezza dei mercati di energia. Israele-Palestina-Gaza, Israele-Iran, Iran-Monarchie mediorientali, hussiti: un nodo molto nevralgico, per tutti. Infine, ma solo dopo, la guerra in Ucraina, importante soprattutto perché Trump continua a parlarne».
La Russia rinuncerà a qualcuno degli obiettivi dell’Operazione militare speciale?
VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN
«Penso che sia impossibile. […] I quattro territori annessi, ma senza la definizione dei confini, anche questo è molto importante, sono contemplati dalla Costituzione: i loro confini no. E quindi, questi ultimi fanno parte delle cose da definire, sulle quali ci può essere margine. Se gli stessi Usa diranno di essere contrari all’avvicinamento della Nato alle frontiere russe, questo permetterà già di avviare la discussione con gli altri membri dell’Alleanza su come sancire questa posizione a livello legislativo. […]».
È più importante l’Operazione militare speciale o il riconoscimento internazionale che Putin potrebbe ottenere da questo incontro?
«Il riconoscimento di cosa? Piaccia o no a voi europei, il ruolo della Russia come grande potenza, il suo peso negli affari mondiali, è già chiaro a tutti. […] se questo incontro getterà le basi per un atto internazionale, […] avremo un riconoscimento anche formale.
Non è comunque fondamentale. Perché quello che sta succedendo ora nel mondo accade solo in base alla variante di forza. Ormai bisogna riconoscere che il diritto internazionale è smantellato: quello che funziona è solo il diritto della forza. La Russia ce l’ha? Sì. Gli Stati Uniti? Certamente. Ce l’ha l’Ucraina? In piccola parte, ma ovviamente molto meno della Russia. È questo che oggi funziona […]».
[…] La Russia si deve fidare di Trump?
«[…] è un uomo che vive di gloria e di soldi. Se trae vantaggi per sé stesso, può recitare il ruolo del garante. Altrimenti, dice apertamente cosa danneggia i suoi interessi. Ma anche questo atteggiamento, nel nuovo mondo dominato dalla forza, ha un suo valore».
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