LETTERA DI MARCO MILANESE A DAGOSPIA: “NON HO MAI PRESENTATO EMENDAMENTI O NORME NEL DECRETO CD ABRUZZO. SONO STATO INVECE RELATORE DEL PROVVEDIMENTO CON IL QUALE SONO STATE INSERITE NORME STRINGENTI PER I CONCESSIONARI NEI PARADISI FISCALI” - “IL GIORNALE” CONTRO LE INTERCETTAZIONI AD PERSONAM: “SE IL PROTAGONISTA DELLA CONVERSAZIONE È UN BERLUSCONI, ALLORA LO SI BUTTA DENTRO. PER FARE SCENA. VALE ANCHE PER DANIELA SANTANCHÈ, LA QUALE DA IMPRENDITRICE CHIEDE UN FINANZIAMENTO. SAI CHE SCANDALO”….

1 - LETTERA DI MARCO MILANESE A DAGOSPIA...
Gentile Dagostino,
come spesso avviene nei miei riguardi le informazioni da Lei riportate spesso sono incomplete o parziali. La prego, quindi, di segnalare che non ho mai, dico mai, presentato emendamenti o norme nel decreto cd Abruzzo, tantomeno sono stato relatore del provvedimento, così come inequivocabilmente risulta dagli atti parlamentari.

Altresì lo scrivente è stato invece relatore del provvedimento 220 del 2010 con il quale sono state inserite norme stringenti per i concessionari aventi sede nei paradisi fiscali. Sembra, peraltro, che nessuno abbia scritto o riportato quale utilità avrei percepito. E' facile intuine il perchè: non ho mai percepito o chiesto alcuna utilità.
Marco Milanese

2 - QUELLE SOLITE INTERCETTAZIONI AD PERSONAM...
Da "il Giornale"

Le intercettazioni ad personam, ancora una volta. Nell'inchiesta che ha portato all'arresto di Massimo Ponzellini c'è qualcosa che suona sinistro: compaiono delle intercettazioni che riguardano personaggi noti, per lo più riconducibili all'ambiente berlusconiano (o per famiglia, o per appartenenza politica). Non sono indagati e tantomeno, nelle telefonate, parlano di reati. A un certo punto compare Paolo Berlusconi. C'è il contenuto di una conversazione in cui lui, imprenditore, chiede a una banca un finanziamento per un'attività. È l'ovvio. Come fanno le imprese a lavorare? Chiedono alle banche di sostenerle. E pagano lautamente questo sostegno.

Allora perché mai in un'inchiesta deve comparire un'intercettazione che testimonia solo una normale dinamica impresa­banca? Semplice: perché se il protagonista della conversazione è noto e preferibilmente è un Berlusconi, allora lo si butta dentro. Per fare scena. È la vergogna costante alla quale assistiamo da tempo, una barbarie giudiziaria che non trova fine.

Vale anche per l'ex ministro La Russa, anch'egli intercettato e «pubblicato» senza alcun motivo, e per l'ex sottosegretario Daniela Santanchè, la quale da imprenditrice chiede un finanziamento. Sai che scandalo. Finanziamento che, peraltro, risulta anche sia stato negato. Allora perché le sue telefonate diventano pubbliche? Perché quelle di La Russa anche? Perché quelle di Paolo Berlusconi anche? La ragione è fin troppo evidente. Però nessuno s'indigna.

 

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