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Carlo Tecce per il "Fatto quotidiano"
Per dominare la corte devi dominare il palazzo. E Francesca Pascale nei saloni di Grazioli, fra corridoi e interludi, ha schierato informatori addestrati e agguerriti. Ha riorganizzato la segreteria, la squadra di camerieri, portinai e persino la cucina. Quando s'affaccia un politico non troppo gradito e non troppo disciplinato, Francesca riceve sempre una telefonata. E così deposita le borse che adora selezionare, molla il guinzaglio di Dudù, avverte l'autista e l'amica Maria Rosaria Rossi e va a bonificare il palazzo.
Un paio di sere fa, sempre con la badante-senatrice, era in pizzeria con Jole Santelli, Nunzia De Girolamo, e Barbara Saltamartini. Quando è scattato l'allarme di palazzo Grazioli, circondato da Denis Verdini e Renato Brunetta, durante quelle notti barcollanti per il Cavaliere, Francesca s'è precipitata a casa e, senza carezzare nemmeno Dudù, ha mostrato l'uscita. Ce l'aveva con Verdini, non di rado ce l'ha con Capezzone.
In questi mesi accanto a Berlusconi, Francesca ha disegnato una mappa di palazzo. Ha diviso i buoni dai cattivi, simpatici e antipatici, bugiardi e sinceri. Quando l'ospite è irritante non saluta nemmeno, non interrompe, neanche per un attimo, le riunioni che il "fidanzato", lo chiama sempre "fidanzato", convoca in sala da pranzo.
I vecchi amici di Berlusconi non chiedono mai notizie di Francesca, sanno che potrebbe travisare perché B. a volte la rende partecipe dei contatti con l'esterno. Potrebbe addirittura interpretare male e inserire il nome nell'ampia lista nera.
Daniela Santanchè l'ha blandita per settimane, la trascinava con sé in piazza, la omaggiava con bauletti di marca da migliaia di euro. Quando Francesca ha percepito il pericolo pitonessa, ecco, senza ricorsi o appelli, l'ha defenestrata. Quasi non le rivolge la parola. Ancora di più in questi giorni con il "fidanzato", per una volta davvero pentito, che scarica tensioni e rottura su Danielona.
Francesca ha superato dieci giorni di rumori e umori bollenti. Spesso intercetta Angelino Alfano o Jole Santelli, li sequestra per pochi minuti, e pretende di avere spiegazioni. Ha dismesso i panni di una donna che trascorre il tempo libero e il tempo pieno tra croccantini per barboncino e negozi per crediti esponenziali.
Giovedì pomeriggio s'è beccata un insulto da Valentino Valentini, il consigliere-mediatore che non tollera interferenze, non vuole l'ennesima voce che si sovrappone al gruppo di pensatori fra Paolo Bonaiuti e Gianni Letta. L'ex ballerina di Telecafone non ha mai condizionato le decisioni di Silvio, anzi, una volta l'ha fatto: "Tieni fuori Nicola Cosentino, non va candidato". Berlusconi ha risolto il dilemma con un suggerimento non richiesto. E Francesca ha commissariato il coordinatore campano Nitto Palma.
A cena con le parlamentari con cui ha un rapporto più intimo, e tra queste non va elencata Mara Carfagna (le due ragazze campane non s'adorano di certo), Francesca si commuove per la salute di Silvio, per l'incubo carcere, per le pressioni quotidiane e, soprattutto, per la sensazione di assistere a un branco di lupi che sbrana un capo ormai anziano e stanco.
La Pascale ha stemperato più duelli di un arbitro da pugilato, grida, divide e spesso dice "vaffanculo". Vuole coprire quel terreno che il Cavaliere lascia conteso: la gestione casalinga, la questione familiare. Superate le prime (e reciproche) diffidenze, la Pascale ha stretto un legame con Marina Berlusconi e una buona sintonia con Barbara.
Ora che l'imprenditore di Arcore deve salvare se stesso, Francesca vuole consumare la vendetta. Punire. Quelli che le sbarravano l'ingresso perché Berlusconi non la voleva sentire né vedere. Adesso ha preso il potere e raggiunto l'ambizione di una vita: fare la fidanzata di Silvio. Non la comparsa fra Verdini e Bondi.
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