COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
1 - «TERRORISMO CONTRO DI NOI» IL BLOG 5 STELLE SCATENA LA BAGARRE
Al.T. per “il Corriere della Sera”
BLOG DELLE STELLE - IL RIFERIMENTO AL TERRORISMO
Le prime agenzie escono con i segni grafici dell' urgenza che segnalano un' ultima notizia particolarmente rilevante e titolano: «M5S, siamo sotto attacco ma non cediamo al terrorismo». Passano pochi minuti e in Aula si scatena la bagarre. Il post del Blog delle Stelle, organo ufficiale del Movimento, fa insorgere le opposizioni e imbarazza la maggioranza. Il presidente della Camera Roberto Fico prende le distanze e il post dopo qualche ora sparisce dal blog.
Una giornata di proteste, cominciata con la pubblicazione di un comunicato che poteva essere uno dei tanti, con accuse all' opposizione. Ma l' uso di alcuni termini, e di toni decisamente drammatici, fa sobbalzare più di uno sulla sedia. L'incipit, con tanto di maiuscole, dà la misura del pericolo evocato e della forza della contro offensiva: «Siamo sotto attacco. Il Governo, la Manovra del Popolo. La Democrazia è sotto attacco. È in corso una delle più violente offensive nei confronti della volontà popolare perpetrata in 70 anni di storia repubblicana».
E ancora: «C'è un vero e proprio terrorismo mediatico e psicologico da parte di grandi lobby, poteri forti e comitati d' affari». Il primo ad accorgersene e a intervenire in Aula è Federico Fornaro, capogruppo di Leu. Ma dopo di lui intervengono in molti, fuori e dentro l'aula di Montecitorio. L'ex segretario del Partito democratico Matteo Renzi attacca via social: «Oggi i 5 Stelle dicono che noi siamo terroristi e che la democrazia è sotto attacco. Se questo è il livello, nel 2019 dovremo trovare degli ottimi specialisti. Questi signori vanno aiutati, non stanno bene».
mara carfagna alessandro ruben (1)
Interviene anche da Forza Italia Mara Carfagna, vicepresidente della Camera: «È gravissimo e aberrante paragonare l'attività delle opposizioni all' attività terroristica». Per Mariastella Gelmini, i 5 Stelle sono «cialtroni, che non conoscono il significato della parola terrorismo». E Maurizio Gasparri parla di «linguaggio violento e irresponsabile. I grillini sono l'Italia peggiore, sono un pericolo per il nostro Paese».
Dura anche la deputata dem Debora Serracchiani: «Calunnia, calunnia, qualcosa resterà. I 5 Stelle sono abilissimi a falsificare la realtà. Questo post, compresa la successiva cancellazione, non deve sorprendere, fa parte del loro metodo di costruzione del consenso, che prevede la sindrome dell' accerchiamento e della demonizzazione del nemico».
Anche i 5 Stelle si rendono conto del boomerang e così il post viene rimosso dal blog. Il presidente della Camera Roberto Fico, nel frattempo, aveva preso pubblicamente le distanze dai toni usati: «Da presidente della Camera vi dico che la democrazia non è sotto attacco, che le opposizioni stanno facendo il loro lavoro, è loro diritto opporsi alla legge di bilancio e non c'è alcuna lobby». Parole chiare che indicano una presa di distanza dal blog e da chi ha scritto quelle parole. Ma la polemica prosegue. Giorgio Mulè, di Forza Italia: «Vergognatevi, in quel post si parla di pizzini. I pizzini li mandano i mafiosi e in quest'Aula non entrerà mai quest'espressione, offensiva delle istituzioni. Ve la dovete rimangiare».
2 - LA MOSSA SUL SITO CHE FA CAPO A CASALEGGIO L' IRA DI DI MAIO: CHE VI SALTA IN MENTE?
Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
Il più agitato è Emilio Carelli, che è deputato dei 5 Stelle ma ha una vita di giornalismo di rango alle spalle e conosce bene il significato delle parole: «Sono intervenuto perché è stato strumentalizzato il post del blog. Si parlava di terrorismo mediatico non di terrorismo. Detto questo, è stato un errore. Non si può, dai, così prestiamo il fianco agli attacchi delle opposizioni».
Che quel post apparso improvvisamente sul Blog delle Stelle sia stato un erroraccio se n'è accorto subito anche Luigi Di Maio. Ed è stato lui a intervenire con forza, cercando di capire come era nato e ordinandone la rimozione immediata. «Ma cosa vi è venuto in mente?», ha chiesto imbufalito ai responsabili del sito.
Non già perché indignato dal tono usato, e dalle azzardate evocazioni di «attacchi alla democrazia» e «terrorismi mediatici». Quanto per la consapevolezza dell' inopportunità di un testo che ha offerto un' arma in più all'opposizione per drammatizzare la situazione politica e accusare i 5 Stelle di alimentare un clima di tensione.
Il Blog delle Stelle esiste dal 2016 e ha preso il posto del blog di Grillo, traslocato altrove. Il responsabile editoriale è Pietro Dettori, vicinissimo a Davide Casaleggio. Non a caso Dettori è uno dei soci di Rousseau, associazione presieduta da Casaleggio, che di fatto si occupa del Blog delle Stelle, sito ufficiale del Movimento 5 Stelle. L' incarico a Dettori, arrivato pochi mesi fa a Roma, è stato anche un modo per avere un uomo all' Avana, nel senso di mandare nella stanza delle decisioni un uomo fidato. Dettori ha l'ufficio a Palazzo Chigi, dove lavora a stretto contatto con Luigi Di Maio.
Eppure, dicono, in queste ore il responsabile editoriale del Blog si trova in Sardegna. E dunque non sarebbe lui ad avere vistato il post, non visionato neppure da Di Maio.
La comunicazione, con la longa manus di Casaleggio, rappresenta un'arma vincente ma anche a doppio taglio.
Non a caso lo stesso premier Giuseppe Conte, neofita del Movimento, si è lasciato scappare: «Alla fine rischiano di ostacolarci, invece di aiutarci». E la natura ibrida del Movimento, nato a Milano con Casaleggio e a Genova con Grillo, poi radicatosi a Roma in Parlamento, non aiuta a lavorare sempre nella stessa direzione.
Non che il premier non inciampi in questioni di comunicazioni. La battuta pronunciata durante la conferenza stampa di fine anno sull' Avaro di Molière e i pensionati non è stata felicissima, come ammette a denti stretti all'uscita dalla Camera, dopo il varo della manovra: «Un autogol? Può darsi, ma io non intendevo paragonare i pensionati agli avari. Volevo dire che chiunque si accorgerebbe che la differenza della mancata indicizzazione è di pochi euro. Avete fatto bene i conti?». Conte si gode il varo della manovra: «Ora mi prendo due giorni di ferie. Video messaggi di fine anno? No, io non ne faccio, sono sobrio».
conferenza stampa di fine anno di giuseppe conte 7
Un po' meno sobri sono il resto dei componenti della coalizione, che si preparano a bombardare gli italiani. Ci sarà il consueto «discorso all'umanità» di Beppe Grillo, ma quest'anno ce ne saranno altri due, oltre a quello del presidente della Repubblica: Matteo Salvini parlerà subito dopo il Quirinale. E un video sarà fatto anche da Di Maio insieme ad Alessandro Di Battista. Anche se il vicepremier ha spiegato che «probabilmente lo faremo il 1 gennaio».
Troppa carne al fuoco, si rischia di non ottenere l'attenzione dovuta. Comunque sia, i due da oggi dovrebbero lavorare alle prossime tappe che li vedranno impegnati in un tour europeo. E dovrebbero andare insieme in una località turistica di montagna. C'è chi dice in Abruzzo, chi nelle Dolomiti.
A Di Battista sarebbero stati offerti alcuni incarichi, da sottosegretario a Palazzo Chigi a potenziale commissario europeo. Ma lui fa sapere di non volere posti. Quanto ai rimpasti, dopo le indiscrezioni su possibili cambi (tra i quali la sostituzione alle Infrastrutture di Danilo Toninelli, «rischio perché do fastidio», con Riccardo Fraccaro), dal Movimento arrivano smentite. Si vedrà.
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