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“SIAMO DAVVERO PRONTI A ENTRARE NELL’EURO? LA GENTE E’ PREOCCUPATA” – IL PRESIDENTE DELLA BULGARIA, RUMEN RADEV, HA COMMENTATO I RAPPORTI DI CONVERGENZA POSITIVI DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA E DELLA COMMISSIONE UE PER L'INGRESSO DELLA BULGARIA NELLA ZONA EURO A PARTIRE DAL PRIMO GENNAIO 2026: “CI VIENE DATO CREDITO MA CON MOLTISSIMI AVVERTIMENTI, OSSERVAZIONI E ISTRUZIONI MOLTO CONCRETE, E GRAVI RISCHI. IL PARLAMENTO HA VOLTATO LE SPALLE AL POPOLO BULGARO E, RIFIUTANDO UN REFERENDUM NAZIONALE, LA CLASSE POLITICA HA ROTTO IL CONTRATTO SOCIALE CON I CITTADINI…”
(ANSA) - SOFIA, 08 GIU - "I due rapporti sono motivo di gioia per chi detiene il potere e fonte di preoccupazione per la gente comune". Così il Presidente della Bulgaria Rumen Radev ha commentato i rapporti di convergenza positivi della Banca centrale europea e della Commissione Ue per l'ingresso della Bulgaria nella zona euro a partire dal primo gennaio 2026, annunciati ufficialmente mercoledì scorso.
"Nei due rapporti sulla convergenza, le due istituzioni formalmente ci danno credito, ma con moltissimi avvertimenti, osservazioni e istruzioni molto concrete. E valutano anche la possibilità di gravi rischi. Tutto questo per me è semplicemente una specie di polizza di assicurazione", ha detto il presidente bulgaro. A suo avviso, "sia i consumatori sia i produttori in Bulgaria sanno bene che nel nostro Paese i principi di mercato non funzionano bene. Ogni bulgaro sa per esperienza personale che l'inflazione, ufficialmente dichiarata al 2,7%, è in realtà molto più alta. La domanda è: siamo davvero pronti a quando dovremmo entrare nell'eurozona?".
"Il parlamento ha voltato le spalle al popolo bulgaro - prosegue Radev - e, rifiutando un referendum nazionale, la classe politica ha rotto il contratto sociale con i cittadini. Il Parlamento non rappresenta più la volontà del popolo, ed è diventato una cittadella che si rifiuta di ascoltare la voce degli elettori. Chi detiene il potere non può contare più sul sostegno dei cittadini, ma su quello dall'estero". "Nessuno nega i lati positivi, ci aspettiamo che l'eurozona faccia aumentare la fiducia nell'economia bulgara, arrivare più investimenti e favorire la crescita economica, ma la domanda è quando ciò accadrà", ha concluso Radev.
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