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YOON SI SCUSA PER LA LEGGE MARZIALE, 'NON SI RIPETERÀ'
IL PRESIDENTE SUDCOREANO YOON SUK YEOL
(ANSA) - PECHINO, 07 DIC - Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yelo ha offerto le sue scuse per la legge marziale dichiarata martedì sera e poi ritirata a causa del voto contrario del Parlamento. "Non si ripeterà più", ha detto Yoon in un messaggio tv alla nazione.
"La dichiarazione di legge marziale è nata dalle mie urgenze come presidente", ha detto Yoon in un discorso televisivo, tornando in pubblico per la prima volta dal caos innescato martedì sera. "Tuttavia, nel farlo ho causato ansia e disagio al pubblico. Mi scuso sinceramente con i cittadini che sono rimasti molto angosciati", ha aggiunto, escludendo che la vicenda possa ripetersi.
Yoon Suk Yeol e la moglie Kim Keon Hee
Yoon, nel breve intervento, ha assicurato che "non si sottrarrà alla responsabilità legale e politica sulla dichiarazione di legge marziale", ma non ha offerto le dimissioni, dicendo solo che avrebbe "affidato al partito le misure per stabilizzare la situazione politica, incluso il mio mandato". Il suo partito conservatore People Power Party è diviso sulla questione, con parte dei 108 deputati che hanno mantenuto la linea ufficiale di opposizione all'impeachment proposto dalle opposizioni e in votazione nel pomeriggio durante la sessione plenaria del Parlamento.
Il capo del partito Han Dong-hoon, subito dopo il suo intervento alla nazione, ha detto che Yoon deve fare un passo indietro. "Il normale svolgimento dei doveri del presidente è impossibile nelle attuali circostanze e le dimissioni anticipate del presidente sono inevitabili", ha aggiunto Han, parlando con i media.
PROTESTE IN COREA DEL SUD CONTRO IL PRESIDENTE YOON SUK YEOL
Il blocco dell'opposizione controlla 192 sui 300 seggi del Parlamento: per il via libera alla mozione deve pescare 8 voti dissidenti tra i 108 del People Power Party per raggiungere il quorum a quota 200. Se approvata, la mozione sospenderebbe Yoon e affiderebbe l'esame della vicenda alla Corte costituzionale che avrebbe sei mesi per decidere sulla fondatezza delle accuse.
La polizia, nel frattempo, ha iniziato a indagare su Yoon e su altri funzionari per insurrezione. Venerdì sera, almeno 15.000 manifestanti hanno sfidato il freddo per radunarsi nel distretto di Yeouido a Seul, dove si trova il Parlamento, per chiedere a gran voce le dimissioni. Alcuni hanno speso addirittura tutta la notte a dispetto delle temperature gelide, mentre i parlamentari dell'opposizione sono rimasti nell'edificio parlamentare sui timori di un colpo di coda di Yoon. Un sondaggio diffuso venerdì ha stimato il sostegno popolare al presidente al minimo storico del 13%.
YOON, 'IL MIO PARTITO DECIDERÀ SUL MIO MANDATO'
(ANSA) - PECHINO, 07 DIC - Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, nel suo discorso alla nazione, ha assicurato che "non si sottrarrà alla responsabilità legale e politica sulla dichiarazione di legge marziale", motivata "a causa della disperazione come presidente". Rinnovando le sue scuse "per la confusione causata", ha aggiunto che lascerà "che sia il nostro partito (People Poer Party, ndr) a stabilizzare la situazione politica in futuro, incluso il mio mandato".
LEADER PARTITO AL GOVERNO, 'DIMISSIONI YOON INEVITABILI'
'Non è in grado di svolgere normalmente i doveri da presidente'
DONALD TRUMP E YOON SUK YEOL GIOCANO A GOLF
(ANSA) - PECHINO, 07 DIC - Le dimissioni del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol sono "inevitabili": così Han Dong-hoon, il ;;leader del People Power Party al governo, per il quale "il normale svolgimento dei doveri del presidente è impossibile nelle attuali circostanze, e le dimissioni anticipate del presidente sono inevitabili". I commenti di Han, riportati dalla Yonhap, sono seguiti al discorso di Yoon alla nazione in cui ha rimesso il destino del mandato nelle mani del partito. Nel pomeriggio il Parlamento voterà l'impeachment del presidente su iniziativa delle opposizioni dopo la legge marziale di martedì sera, ritirata per la bocciatura parlamentare.
Han non ha chiarito la preferenza tra l'impeachment o le dimissioni volontarie del presidente, anche se ieri è sembrato che potesse sostenere la messa in stato d'accusa delle opposizioni quando ha espresso i timori sull'ipotesi che Yoon potesse anche avviare una nuova azione "radicale".
Nelle ultime ore è emerso anche lo scenario di una revisione della Costituzione per abbreviare il mandato unico presidenziale di cinque anni: Han, sul punto, ha spiegato che il partito avrebbe deliberato e discusso la migliore soluzione utile allo scopo, secondo gli osservatori, di consentire un'uscita ordinata di Yoon dalla presidenza, al contrario di una partenza traumatica con l'impeachment e lo strascico del procedimento alla Corte costituzionale, così come accaduto per l'ex presidente Park Geun-hye, travolta nel 2016 da un scandalo per corruzione.
Han, ex procuratore e un tempo stretto collaboratore di Yoon, ha anche detto che si sarebbe consultato con il premier Han Duck-soo su questioni essenziali, in particolare quelle relative ai mezzi di sostentamento delle persone, per ridurre al minimo i potenziali impatti. Il primo ministro assumerebbe il ruolo di presidente in carica qualora Yoon venisse sospeso dalle sue funzioni.
LEADER DELL'OPPOSIZIONE, 'AVANTI CON IMPEACHMENT DI YOON'
(ANSA) - PECHINO, 07 DIC - I piani delle opposizioni sudcoreana sull'impeachment del presidente Yoon Suk-yeol vanno avanti. "Non c'è modo di risolvere la situazione se non con le dimissioni immediate o con un'uscita anticipata tramite impeachment", ha detto Lee Jae-myung, il leader delle opposizioni, dicendosi "molto deluso" per il discorso di Yoon alla nazione. "Le sue osservazioni erano del tutto fuori linea rispetto alle aspettative della gente, aumentandone il senso di tradimento e rabbia", ha aggiunto Lee in una conferenza stampa, secondo la Yonhap. Il Parlamento voterà la mozione di impeachment alle 17 locali (le 9 in Italia).
IMPEACHMENT, ANCHE I CONSERVATORI CONTRO YOON
Paolo Salom per il “Corriere della Sera”
Dopo gli scontri — anche fisici — al Parlamento, la politica ha provato ad agire dietro le quinte, cercando una soluzione il più possibile indolore per superare l’ostacolo Yoon Suk-yeol, il presidente che voleva farsi re ed è finito invece in Purgatorio, in attesa dell’Inferno (prima l’impeachment e poi il molto probabile carcere per alto tradimento).
Il segretario del partito conservatore (Ppp, Potere del popolo), Han Dong-hoon, ha convocato ieri una conferenza stampa per dire che, sebbene fino al giorno prima non avesse intenzione di votare l’impeachment per Yoon, alcune informazioni ricevute da poco lo hanno convinto a muoversi verso un sì al provvedimento, il cui voto è previsto per oggi: davanti al Parlamento sono attesi fino a 200 mila cittadini per sostenere la cacciata di Yoon. Soltanto un giorno prima, giovedì, il partito conservatore aveva garantito sostegno, nonostante una pubblica censura, ma poi Han avrebbe saputo che Yoon aveva compilato una sorta di lista di personalità politiche da arrestare (compreso lui) proprio grazie alla legge marziale.
Insomma, quello in atto era un vero e proprio colpo di Stato e tuttora è alto il rischio che Yoon proclami di nuovo una legge d’emergenza. «Ritengo sia necessario sospendere il presidente Yoon Suk-yeol dalle sue funzioni per proteggere la Corea del Sud e la sua popolazione», ha detto Han .
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